PALERMO – L’Instituto Cervantes di Palermo, in occasione del centenario della sua nascita, ricorda l’attrice Ava Gardner e il suo rapporto con la Spagna con la conferenza “Ava Gardner: mito e realtà in Spagna e in Italia”, tenuta dal professor Jorge Martínez-Lucena.
L’appuntamento è per martedì 31 maggio alle ore 18 nella Chiesa di Santa Eulalia dei Catalani (Via Argenteria, 19), ingresso libero; sarà presente la direttrice dell’Instituto Beatriz Hernanz Angulo.
La celeberrima attrice nacque in una piccola città della Carolina del Nord dove iniziò a guardare film rifugiandosi in un mondo molto più attraente di quello che la circondava. Da bambina visse l’amore dei suoi genitori e la celebrazione del contatto con la natura, al fianco di una dimensione contadina che la fece sentire morta.
Provò la povertà di quel mondo – come raccontato ne “L’uva dell’ira” di Steinbeck – e anche la lenta morte del padre, che adorava, ammalato di tubercolosi, unitamente alle difficoltà dell’individualismo newyorkese: tutti fattori che segnarono la sua formazione.
Tuttavia fu la sua bellezza a farla arrivare a Hollywood, mano nella mano con il suo primo manager, un fotografo marito della sorella.
Aveva sempre amato la notte, aveva sempre desiderato incontrare Clark Gable e vivere oltre la carestia e l’anonimato. E ci riuscì grazie al suo primo grande ruolo in “Gangsters” (1946), al fianco di Burt Lancaster, in cui esibì uno straordinario magnetismo davanti alla telecamera. I corsi di dizione l’aiutarono a eliminare l’accento di provincia e con l’esperienza migliorarono anche le capacità interpretative.
Si ricordano film quali “Mogambo” (1953) con Clark Gable, che la fece divenire una delle dive preferite dal pubblico negli anni ’50 e ’60, anni durante i quali trascorse gran parte del suo tempo in Spagna (1955-1968). Lì nelle sue serate di festa divenne un’icona della modernità di fronte alla dittatura franchista, come ben documentato dalla stampa dell’epoca e testimoniato nella serie televisiva spagnola “Arde Madrid” (2018) o nel documentario “La notte che non finisce” (2010).
Questa conferenza cercherà di approfondire il rapporto tra la donna che è stata soprannominata “l’animale più bello del mondo” – forse non tutti sanno che lei stessa non vedeva i film ai quali prendeva parte non riconoscendosi – e quell’altra persona che diventava sullo schermo, come risulta evidente ne “La contessa scalza” (1954), dove rappresenta María Vargas, attrice di Madrid che è diventata famosa a Hollywood e che, come la Gardner da piccola, amava sentire la terra direttamente sotto i suoi piedi.
Jorge Martínez-Lucena è professore di mass media presso l’Universitat Abat Oliba CEU (Barcellona). È stato critico cinematografico e televisivo per la rivista Screen 90 ed è autore di diversi libri sulla settima arte.
È stato visiting ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano), University of Hertfordshire (Hartford, UK) e Durham University (Durham, UK), nonché visiting professor presso l’Università degli Studi del Molise e presso l’Università Internazionale della Catalogna (Barcellona).
L’ingresso alla conferenza è libero fino ad esaurimento dei posti; all’interno dei locali della chiesa è richiesto l’utilizzo della mascherina Ffp2. L’incontro si svolgerà il lingua spagnola con traduzione simultanea.