CIVITAVECCHIA – Scrosci di applausi per “E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano” di Gaetano Di Maio con la regia di Iolanda Zanfrisco. Ieri sera, al Teatro Traiano, è andata in scena la commedia brillante proposta dalla compagnia locale “Anta & Go!”. Spettacolo teatrale che ha ottenuto il patrocinio del Comune e il sostegno della sez. locale della Fidapa, Lions Club Civitavecchia Porto Traiano, Lions Club Civitavecchia Santa Marinella Host e Rotary International e grazie alla coesione delle predette associazioni e Service Club il pubblico ha risposto numeroso all’iniziativa, il cui ricavato è stato devoluto all’AIRC.
Siamo a Pietrascura un piccolo paese vicino Napoli, abitato da contadini legati da generazioni alla cultura tradizionale. Da una parte viene rappresentata la piccola borghesia: Sindaco, Assessore, Avvocato e nobiltà “decaduta” con alcuni elementi in comune: arrivisti, lusinghieri, ostentazione del loro stato sociale.
Dall’altra parte abbiamo il parroco che deve tenere salda la fede degli abitanti, la perpetua, il sacrestano e i contadini. L’elemento della contesa è un “matrimonio che non s’à da fare”, un tributo al romanzo storico manzoniano “I promessi sposi” che, in questo spettacolo, vede una donna legata alla tradizione contadina con un figlio di pochi mesi sentimentalmente legata ad un uomo facente parte di quella piccola nobiltà “decaduta”, la cui madre vorrebbe farlo sposare con una donna del suo rango. Della nobiltà “decaduta” fa parte anche una donna muta che quando, “per miracolo”, le ritorna la voce si oppone a quel gruppo di borghesia di cui fa parte per discendenza. Prima è muta e quando parla rifiuta certe scelte schierandosi apertamente a favore della coppia di innamorati.
Ci sono due elementi di notevole interesse: il primo è la rottura dell’equilibrio con l’arrivo del Vescovo, personaggio esterno al paese che viene incaricato dalla piccola borghesia di ripristinare l’ordine. Il secondo è il colpo di scena relativo alla presunta “pazzia del parroco”; in realtà è un astuto piano della perpetua utile a incastrare la borghesia: vengono svelati amori passati e tradimenti.
In questa commedia ci sono riferimenti al verismo e al ciclo dei vinti di Verga: il tema del progresso dell’umanità, l’imparzialità del fato come fluire negativo, il comico nelle fisionomie sociali e l’insegnamento a non giudicare ma a comprendere e riflettere.
Protagonista indiscusso di questa storia è il trionfo dell’amore che tiene salda la comunità e permette il progresso dell’umanità. Poi c’è il fato: la presenza di “presunti miracoli” che infondono speranza e ristabiliscono l’ordine delle cose. Una commedia brillante che ha conquistato il pubblico del teatro Traiano.
Foto di Manola Solfanelli