AMELIA (TR) – Si inaugura oggi alle 17.00, negli spazi del museo archeologico di Amelia, la mostra del pittore Ugo Levita “Amelia o della pittura dal nome di donna”. L’esposizione è curata da Anton Carlo Ponti e Mino Lorusso, e presenta circa cinquanta quadri e un’installazione. Vuole essere un omaggio alla città che la ospita, grazie al Comune, all’Associazione Oltre il Visibile e a Sistema Museo. Levita vive da oltre venti anni in Umbria, nelle vicinanze di Todi, in località Canonica.
Da sempre un roccioso e fantasioso figurativo, un figurale integrale, fin dalle prime mostre ancora studente nelle Accademie di Napoli e di Firenze, il suo mondo e il suo universo pittorico non si accontentano di esprimere un contesto autosufficiente, “una forma che diventa contenuto di se stessa”, al contrario essi vogliono farsi racconto, storia, mito, narrazione, poema e sinfonia, tutto oltre il reale, il mero oggetto, il realismo di una natura morta, di un paesaggio, di una figura. Tutto in Levita è allusivo, improbabile, fluttuante, esteticamente etico.
Il disegno e il pennello sapiente, sue armi, sue muse, sorreggono il simbolismo che si fa surrealismo, in una combinazione felice di piani e di temi. Tutto turgido, suadente, complesso e annodato. “Orgogliosa di ospitare un grande artista, da qualche anno umbro di adozione – dichiara l’assessora alla cultura, Federica Proietti – nei confronti del quale numerosi sono stati i critici, i giornalisti e gli scrittori interessati ed affascinati proprio dalla sua arte fantastica e visionaria. Ringrazio Ugo Levita per aver scelto Amelia come luogo per esporre le sue opere che sono un autentico contribuito alla sensibilità artistica”.
La mostra sarà arricchita da numerosi eventi collaterali, alcuni già in programma come visite guidate, proiezioni cinematografiche e presentazioni di libri, e tanti altri verranno svelati più avanti.
Inizierà ad accompagnare la mostra la rassegna cinematografica Visionaria (14-15-16 dicembre), un ciclo di proiezioni riguardanti il cinema surrealista moderno, che si terrà c/o la Sala comunale F. Boccarini di Amelia.
Si parte venerdì 14 dicembre – ore 21.00 con La montagna sacra di Alejandro Jodorowsky (1973): il capolavoro visionario, simbolico e surreale dell’autore cileno. Nove personaggi scalano una montagna sulla cui sommità sperano di accedere al segreto dell’immortalità. Allegorie mistico-religiose in un viaggio che è soprattutto un’odissea interiore.
Per passare (sabato 15 – ore 21.00) a Orlando di Sally Potter (1992), film visionario e filologico a un tempo, tratto dall’omonimo geniale romanzo di Virginia Woolf, che indaga in profondità l’essere umano, fuori dagli schemi rigidi dell’appartenenza a un genere fisso, in una lunga biografia che attraversa quattro secoli: il semprevivo liberatorio esercizio di guardare oltre il proprio Io reale, oltre la propria condizione contingente, oltre i confini tra generi e sessualità per aprirsi alle mille minuscole fenditure dove passa, fulmineo, il “canto del mondo”. Per l’occasione interverrà Attilio Faroppa Audrino, scrittore: Il surrealismo tra arte e letteratura.
Per finire (domenica 16 – ore 18.00) con Brazil di Terry Gilliam (1985): il regista avrebbe voluto chiamarlo 1984 e mezzo, per omaggiare Orwell e Fellini. Invece si accontentò di citare la musica che per tutto il film ascoltiamo in varie versioni. Senza rinunciare ad una citazione alla Corazzata Potemkin, Gilliam costruisce una distopia burocratica che vince grazie al suo fascino visionario e ad un finale memorabile.
Rassegna e mostra allontanano lo spettatore dal mondo reale per condurlo verso un universo simbolico e ricco di metafore: il gioco surrealista sul grande schermo si combina con la possibilità (pittorica) di trasformare la realtà in una giostra sfrenata dell’immaginazione: un magico connubio di esperienze visive da non perdere. Gli eventi intorno alla mostra proseguiranno anche durante e dopo le festività natalizie.
Sabato 22 dicembre ore 11:30 per adulti e alle 16:00 per bambini l’attrice Maria Tea Varo racconterà le storie attraverso i quadri di Ugo Levita. Sabato 12 gennaio ore 17:00 “UMBRIAE: una regione plurale” titolo evento Mino Lorusso. Presentazione libro “Il saio e la lince” a colloquio con l’artista Ugo Levita.
La mostra sarà aperta fino al 2 febbraio 2019, è allestita all’interno del Museo Archeologico di Amelia, sarà aperta il sabato, la domenica e i festivi (chiuso a Natale) dalle 10-13 e dalle 15-17, prefestivi (24 e 31 dicembre) dalle 15-18.