VITERBO – L’attualità di Dante è di scena venerdì 4 maggio, alle 10.30, nel Dipartimento di Studi Umanistici, della Comunicazione e del Turismo (Disucom) dell’Università della Tuscia.
Nel contesto dell’insegnamento di Letteratura italiana in aula Radulet del complesso S. Maria in Gradi, il prof. Filippo Grazzini discuterà con i prof. Marco Grimaldi (Università di Roma “La Sapienza”), Fabio Canessa (Liceo “Carducci”, Piombino) e Donato Pirovano (Università di Torino) sul tema “Insegnare gli inattuali” a partire dall’uscita del volume di Marco Grimaldi, Dante, nostro contemporaneo uscito per Castelvecchi.
Il libro, breve e provocatorio, del giovane studioso italiano, appena uscito, pone alcune sostanziali domande. Come è possibile che l’autore della Divina Commedia sia al passo dei nostri tempi? Perché dovrebbe interessarci uno scrittore medievale, che credeva nell’imperatore, trascurava i problemi economici e quelli ambientali, ignorava la questione femminile, non rideva quasi mai, aveva un senso fideistico della lingua italiana e un concetto dogmatico del Cristianesimo? Eppure Dante e altri Grandi Inattuali, da Omero a Shakespeare a Goethe, non sono mai stati studiati con tanta ricchezza e qualità di strumenti (edizioni, commenti, saggi, banche dati, siti internet, riproduzioni di manoscritti e stampe in digitale) come oggi; e restano al centro dei programmi degli esami universitari in Italia e all’estero. Pare che nel 2018 esistano due miliardi di profili Facebook, ma – anche alla luce di recenti fatti di cronaca – la comunicazione di attualità rivela insufficienze e ambiguità. È possibile conciliare l’egemonia di Mark Zuckerberg, e il presente come dimensione unica della vita, con la parola e le idee di lunga durata degli autori-testimoni della nostra civiltà millenaria?
Nella foto: la statua di Dante Alighieri in Piazza Santa Croce a Firenze.