CAORLE (VE) – Si parla anche di archeologia del mare sul canale YouTube del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo: il Museo archeologico nazionale del Mare di Caorle (https://www.youtube.com/watch?v=f8aDRr_aNSo) è il primo degli istituti statali che, per la campagna La cultura non si ferma, presenta al pubblico online avvincenti testimonianze dei reperti recuperati dai fondali, dall’età del bronzo all’epoca moderna.
Un percorso proposto dalla Direzione regionale musei Veneto tra le sale dove sono esposte antiche anfore di terracotta – un tempo contenevano vino, olio, olive e garum, una salsa di pesce considerata una prelibatezza nella cucina romana che testimoniano le tipologie di traffici commerciali in età romana – vasellame, ceppi d’ancora in piombo, piccoli cannoni e frammenti in ceramica di epoca mediovale, fino al relitto del brigantino Mercurio, una nave militare del XIX, affondato da due palle di cannone in ferro, durante la battaglia di Grado del 1812.
Al video del Museo di Caorle, pubblicato con l’hashtag #iorestoacasa, seguiranno quelli di altri importanti istituti italiani, tutti dedicati ai tesori subacquei e alle attività di tutela, recupero, restauro e conservazione. Un settore che lo stesso Ministro Dario Franceschini ha inteso valorizzare con l’istituzione, nell’ambito della recente riorganizzazione del Ministero, della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo.
In questo periodo in cui musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi, teatri, cinema sono chiusi a causa dell’emergenza coronavirus, il Mibact, attraverso un impegno corale di tutti i propri istituti, mostra così non solo ciò che è abitualmente accessibile al pubblico. Funge data base complessivo di tutte le attività la pagina La cultura non si ferma del sito https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento, dove sono presenti altre iniziative dei luoghi della cultura veneti.