CIVITAVECCHIA – In uno degli ultimi interventi pubblici il sindaco di Civitavecchia e l’assessore al commercio hanno chiesto ai cittadini di unirsi per fare proposte utili al rilancio del turismo e del commercio. Mi ha sorpresa molto sentire tale apertura in quanto una mia proposta giace inevasa, riguardo allo sviluppo turistico del territorio.
Dal novembre 2017 il Comune di Civitavecchia è a conoscenza di studi da me effettuati relativi alla valorizzazione di antichi tracciati che possono rientrare nel Circuito della Rete Europea delle Vie Francigene. Studi di carattere storico da me effettuati, approvati dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (soggetto abilitato dal Consiglio d’Europa per dialogare con enti, istituzioni, ricercatori, ecc.), autopubblicati a mie spese e depositati in biblioteche. Lo scorso anno ho inviato nuovamente al Comune di Civitavecchia questi studi e, ad oggi, non ho visto nessun atto concreto da parte del Comune, a realizzare un protocollo d’intesa con le Città di Allumiere, Tolfa, Blera e Vetralla e di questa iniziativa si è persa traccia. Come detto anche in precedenza, la Via Francigena non è solo turismo lento, sportivo e/o religioso, ma è un rilancio dei prodotti del territorio attraverso appositi accordi con altri comuni facenti parte della Via Francigena.
Ho effettuato per ben due volte parte di questo tracciato, da Acquapendente fino a Roma, ed ho intervistato albergatori, ristoratori e vari imprenditori che hanno dichiarato un incremento delle entrate grazie a questa forma di turismo.
Dato il silenzio di questa amministrazione su tale progettualità, ho seri dubbi che ci sia interesse a rilanciare il territorio dal punto di vista turistico, culturale e del commercio. Penso che gli amministratori tendano a scegliere iniziative, più o meno valide, provenienti da persone vicine ai partiti che sostengono l’amministrazione.
