Homepage ATTUALITÀ Abbi Dubbi. Parva sed apta mihi

    Abbi Dubbi. Parva sed apta mihi

    9:14 am
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    Le attuali “regole” per il controllo del coronavirus che impediscono lo spostamento verso le campagne ai piccoli proprietari terrieri per effettuare tutte quelle lavorazioni che consentono di mantenere in ordine colture e terreni, non tengono forse in conto di quanto questo sia necessario.

    E’ risaputo che tenere in ordine i terreni sfalciando l’erba nei periodi giusti, eliminando gli arbusti dalle colture previene gli incendi della stagione estiva; mantenere in piedi le recinzioni è indispensabile alla sicurezza della circolazione sulle strade consorziali e interpoderali; tenere puliti i canali di scolo delle acque meteoriche previene gli allagamenti nella stagione delle piogge, eccetera eccetera. Tutto questo è un costo che si addossa il piccolo proprietario solo per il compenso di un poco di pace agreste, aria buona e prodotti genuini. Tutto questo crea un consistente indotto e contribuisce alla produzione. Ma mettendo ciò sul piano della convenienza economica è meglio fare quello che attualmente facciamo “stare a casa”. Rimane il fatto delle responsabilità civili e penali che incombono sul piccolo proprietario della terra; se a questo viene impedito di tenere in ordine la proprietà, su chi ricade poi la responsabilità per incuria verso eventuali danni causati, per incendi, recinzioni in dissesto, canali di scolo non curati? Anche perché come detto tutto viene fatto “pro bono pacis et amore Dei”. Detto questo non si capisce perché il distanziamento sociale di un metro in città tiene a bada il coronavirus, e non nelle campagne ove il distanziamento può arrivare a cento metri e oltre. Misteri al tempo del coronavirus.