CIVITAVECCHIA – Uno dei problemi che impediscono alla nostra società o sistema, di progredire nel meglio, si ritiene essere la competizione tesa all’individualismo. Non è cosa nuova, quantunque ineliminabile.
Ma che questo problema debba investire ambiti in cui la necessità imporrebbe il contrario è davvero incomprensibile: uno di questi è la cultura, che a Civitavecchia dovrebbe captare quell’enorme flusso di turisti che vi transitano con notevole ristoro per le sempre esangui casse comunali e creare un indotto che premierebbe tutte quelle attività che da essa traggono vantaggio; invece nulla di tutto ciò accade se non una sterile competizione, individuale, fra associazioni varie, che chi nel ruolo di detentore della verità assoluta chi ereditariamente convinto del ruolo di capo assoluto, mal sopportano chi effettua ricerche volte anche a dare maggior spiegazione razionale al mito tramandatoci magari sotto metafora; chi visto il crollo delle proprie illusioni, minate da fatti storici certi, si abbandona ad azioni di goliardico bullismo, quando l’età imporrebbe tolleranza, moderazione ed equilibrio. Da tutto ciò ne consegue che le scarse risorse che arrivano al settore, impiegate per iniziative di singola associazione, o peggio di individuo, non portano la nostra città a risultati di visibilità turistica-culturale. Né gli interventi di istituzioni universitarie che hanno effettuato studi sul territorio e a livello di singole opere (dipinti pseudoraffaelleschi o gli scavi effettuati con il contributo di un meritevole volontariato nel sito di Aquae Tauri) hanno portato notorietà e sviluppo, sebbene il tutto sostenuto da denaro pubblico. Quindi è auspicabile che le varie associazioni e individui facciano fronte comune e siano portatori di un progetto più ampio di crescita collettiva e riescano a canalizzare in sinergia, quelle risorse che consentirebbero alla nostra millenaria città di entrare di buon diritto nei circuiti turistico-culturali mondiali.