ROMA – Sono arrivate in questi giorni le poco attese bollette di Acea Ato 2 con i nuovi metodi di calcolo e ricalcolo. Non si può certo dire che siano di immediata chiarezza; ci si deve applicare con cura per dipanare i criteri che portano al totale da pagare che, benvenuta la rateizzazione, non è poco. Anche perché in un periodo di economie post coronavirus, ne avremmo per adesso fatto a meno, soprattutto per certi ricalcoli che non tengono conto del fatto che al momento dei consumi gli utenti non erano minimamente a conoscenza.
Ma andando per ordine ci vengono dei dubbi sulla quantità massima di litri giornalieri a persona, centosessanta; sembrano un po’ pochini. Forse hanno tenuto conto del fatto che tanto, noi malfidati, non la beviamo e la compriamo ai supermercati. Anche il fatto di calcolare le eccedenze in forma pressoché bimestrale non ci sembra appropriato; ci sembrerebbe normale calcolarle annualmente dato che quello che si consuma in estate non si consuma in inverno. Insomma quello che a noi sembra ingiusto è che il tutto sia stato ricalcolato con questo sistema da Gennaio 2019, quando gli utenti di questi nuovi sistemi tariffari nulla sapevano e magari se a conoscenza avrebbero scelto altre soluzioni. Che l’acqua bene comune, indispensabile e insostituibile non vada sprecata siamo tutti d’accordo ma come dicevano i nostri padri costruttori di acquedotti fare “Cum grano salis“. Se si può suggerire, troveremmo giusto applicare le nuove regole da oggi in poi e non da un anno e mezzo prima, considerando anche che Acea agisce sul territorio in regime di monopolio, e quindi i cittadini non hanno alternative.