Questa epidemia di Coronavirus è l’ennesimo avvertimento, se lo capiremo, della natura a ricordarci quanto sia importante l’equilibrio. Alcuni virologi ce lo hanno spiegato bene; il virus è fra noi e dovremmo abituarci alla sua presenza. Troveremo un vaccino che ci consentirà di accettarlo in forma attenuata, sempre che sconvolgendo ancora di più gli equilibri naturali non risvegliamo qualche altro malanno. Diciamo questo perché quando vediamo in televisione, sui giornali o sui social network persone in tute protettive spargere in giro sostanze disinfettanti, sterilizzanti o quanto altro, ci vengono in mente i danni portati all’ambiente dall’impiego di massicce dosi di prodotti insetticidi, anticrittogamici, fungicidi. E’ stato detto in tutte le lingue che facendo ciò si distrugge l’equilibrio naturale, ossia ciò che è cattivo ma anche ciò che è buono, e nel nostro caso “forse” il Coronavirus con i suoi naturali antagonisti. Un nostro caro amico appassionato di piante grasse ci raccontava questa storia; ossessionato da un parassita che attaccava in maniera selettiva alcune pregiate specie, soffocandole, avvelenandole, distruggendole, ossia la “terribile” cocciniglia a scudetto, la quale resistendo a tanti antiparassitari veniva eliminata dalla miscela di questi con olio bianco che è dannoso alla pruina, che sulla cute delle piante le protegge dalla forte insolazione. Quindi si sanava una cosa e se ne danneggiavano tante altre. Guarda e riguarda le piante si è accorto che l’inconveniente è stato risolto, pensate un po’, dalle minuscole lumache che di notte attraversando l’epidermide delle piante depositano una scia di bava che essiccando protegge la superficie e allo stesso tempo divorano l’insetto. Potenza della natura. Quindi irrorare le città di tali sostanze fa bene o fa male? Mi viene un dubbio.
