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    Il Servizio Spinola; il tè tra Oriente e Occidente

    9:31 am
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    GENOVA – Martedì 12 marzo alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola è stato presentato lo splendido servizio Spinola, composto da 29 pezzi, acquistato nel 2016 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a cui è stato dedicato un volume di studi, edito da Sagep Editori con la cura di Donatella Failla e Farida Simonetti, e attorno a cui è stata riallestita l’intera sezione di ceramiche giunte al Palazzo nel 1958 grazie alla donazione Spinola.

    Per volontà dei marchesi Paolo e Franco Spinola alla dimora di Pellicceria giunse un insieme di pezzi databili tra la fine del Settecento e inizio Ottocento legati al diffondersi dell’abitudine sociale di riunirsi per prendere caffè, cioccolata e, a partire dall’inizio del Settecento, anche il tè.  A Genova infatti il tè iniziò ad essere importato, attraverso le Compagnie inglesi e olandesi soprattutto dal tardo Settecento ed è di conseguenza quello il periodo dal quale si crea la domanda di servizi inizialmente con larga preferenza per l’argento presto sostituito dalla prevalente scelta di servizi in porcellana, nuovo status symbol sia realizzata su committenza in Oriente, sia nelle nuove sempre più affermate manifatture europee, della vita sociale e salottiera anche di casa Spinola.

    A questo importante nucleo oggi si aggiunge questo magnifico servizio, caratterizzato da un complesso stemma con al centro l’arma degli Spinola circondata dagli emblemi di importanti casate genovesi con essa imparentate, commissionato da un raffinato esponente di uno dei diversi rami del casato degli Spinola, che però, a oggi, non è stato possibile identificare data la difficoltà nell’individuare il criterio con cui sono stati collocati i diversi emblemi araldici.

    Intorno all’arma Spinola, sono raffigurati sedici stemmi nobiliari, quasi che il committente non avesse voluto indicare semplicemente i quattro quarti di nobiltà, ossia la nobiltà delle quattro famiglie degli avi paterni e materni, ma, su modello dei cavalieri francesi, i sedici sedicesimi cioè le armi gentilizie delle sedici famiglie degli ascendenti.

    L’importante iniziativa è stata accompagnata da una serie di visite guidate, conferenze e degustazioni legate al rito del tè e alle ricche contaminazioni culturali – tra Oriente e Occidente – che sottende. In particolare sono stati messi a confronto i servizi di porcellana di produzione orientale e quelli europei paragonando i differenti riti creati intorno a questa bevanda dalle due diverse civiltà, dalla cerimonia del tè giapponese al “tè delle cinque” inglese con particolare attenzione al ruolo avuto nel quotidiano della socialità degli Spinola per finire con la proposta del “tè in giardino” in una villa privata della Riviera.

    A presentare questo affascinante progetto che inserisce una nuova acquisizione per la Galleria Nazionale della Liguria nel patrimonio ceramico della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, alla presenza della dottoressa Elisabetta Piccioni, direttore ad interim di Palazzo Reale, sono intervenuti Donatella Failla, Farida Simonetti e Gianluca Zanelli.