ROMA – La conferma, in appello, della condanna a quattro mesi del giornalista Davide Falcioni segna secondo Amnesty International un precedente pericoloso per i diritti alla libertà di espressione e di accesso alle informazioni in Italia. I giornalisti che raccolgono informazioni e si occupano di diritti umani e di vicende di interesse pubblico non dovrebbero mai essere sottoposti a provvedimenti giudiziari per aver svolto il loro lavoro.
I diritti alla libertà di espressione e di accesso alle informazioni sono essenziali in ogni società. Il lavoro dei giornalisti favorisce il dibattito e lo scrutinio pubblico, che sono fondamentali per la promozione e la protezione dei diritti umani. Quando i giornalisti sono sottoposti a procedimento penale per aver svolto il loro lavoro non è solo quest’ultimo che viene messo in pericolo, ma anche il diritto della società nel suo complesso a essere informata.
Amnesty International teme che la condanna di Davide Falcioni possa avere un effetto raggelante, spingendo all’autocensura, riducendo al silenzio il dissenso e limitando i controlli su coloro che sono al potere. Amnesty International chiede alle autorità italiane di assicurare che l’accusa e la condanna di Davide Falcioni siano annullate e che in futuro i giornalisti non siano sottoposti a procedimento penale unicamente per aver esercitato il loro diritto alla libertà d’espressione.