Nel 1983-1984 si celebrava l’Anno Santo della Redenzione. Tra le varie attività dell’anno giubilare, Giovanni Paolo II volle fissare un raduno giovanile. All’incontro parteciparono 250.000 giovani. A loro San Giovanni Paolo II si rivolse con queste parole, attuali e profetiche: “[…] Voi vi sentite minacciati da una società che non avete scelto, una società che non avete costruito voi, ma della quale tuttavia fate parte con responsabilità crescenti. L’uomo moderno, infatti, è tentato di considerare ogni cosa come un oggetto manipolabile e ha finito spesso per porre tra gli oggetti manipolabili anche se stesso. Questa è la grande minaccia dell’epoca nostra! Sta a voi, cari giovani, con quella attenta ponderazione che può benissimo congiungersi col vostro naturale entusiasmo, offrire un personale contributo al superamento di situazioni insoddisfacenti, traendo ispirazione dalla vostra fede e forza dal vostro dinamismo. Voi lo potete fare mantenendo aperto il dialogo con gli adulti e parlando loro con franchezza, libera da ogni acrimonia: noi – direte a loro – riconosciamo e traiamo vantaggio da ciò che ci offrite; noi non vi addebitiamo i frutti e i comfort del progresso; noi non neghiamo i vostri meriti; ma vi chiediamo di poter essere al vostro fianco nell’eliminare certe storture, nel superare le perduranti ingiustizie. Voi stessi dovete sentirvi responsabilmente associati agli adulti, promuovendo insieme con essi uno sforzo congiunto per l’eliminazione del male, dei troppi mali e collaborando all’instaurazione dei veri valori all’interno dell’odierna società. Proprio qui, nello sforzo concorde di tutti, il problema stesso può trovare soluzione: anziché fare dotte discussioni circa il rapporto tra le diverse generazioni, urge oggi un’azione tanto più coordinata e solidale, quanto maggiori si son fatti i pericoli per tutti. Allora accanto ai doveri degli uni si dispongono i doveri degli altri, e con i doveri i rispettivi diritti. A voi giovani spetta una sorta di funzione profetica: voi potete svolgere un’azione di denuncia contro i mali di oggi parlando innanzitutto contro quella diffusa “cultura di morte” che, almeno in certi contesti etnico-sociali (per fortuna, non dappertutto), si rivela come un pericoloso piano inclinato di scivolamento e di rovina. Ecco, reagire a siffatta cultura è un vostro diritto-dovere: voi dovete sempre apprezzare e sforzarvi di far apprezzare la vita, rifiutando quelle sistematiche violazioni che cominciano con la soppressione del nascituro, si sviluppano con le violenze delle guerre, arrivano all’esclusione degli inabili e dei vecchi, per approdare alla soluzione finale dell’eutanasia. Spetta a voi, per l’innata sensibilità che avete per i valori annunciati da Cristo, per la vostra allergia ai compromessi, adoperarvi, insieme con i più anziani di voi che a tali compromessi non si sono rassegnati, perché siano superate le persistenti ingiustizie e tutte le loro proteiformi manifestazioni, le quali, al pari dei mali suaccennati, hanno la loro radice nel cuore dell’uomo. Scegliete la vita.Carissimi giovani, non dimenticate: la vostra denuncia nei confronti delle contraddizioni del mondo degli adulti sarà tanto più efficace e credibile, quanto più saprete dare a voi stessi per primi l’esempio d’una volontà temprata al retto e all’onesto, di un’iniziativa matura, di una coerente fedeltà alle linee positive della vita e ai consistenti valori che si chiamano religiosità, libertà giustizia, laboriosità, correttezza, collaborazione, pace. Non basta denunciare: occorre impegnarsi in prima persona, insieme con tutte le persone di buona volontà, nella costruzione di un mondo che sia veramente a misura d’uomo, anzi a misura di figli di Dio. […]“
Nel 1985 l’ONU proclamò l’Anno internazionale della Gioventù. Il Papa, desiderando manifestare l’attenzione della Chiesa verso le nuove generazioni, convocò nuovamente i giovani a Roma. Anche questa volta, la risposta fu grande: 300.000 giovani. E così, alla fine del 1985, egli annunciò l’istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù, da celebrarsi ogni anno nelle diocesi. Alla celebrazione diocesana fu presto affiancato un grande incontro mondiale, che inizialmente si tenne ogni due anni. Alla prima GMG, celebrata nelle diocesi nel 1986, seguì così la prima grande edizione internazionale, che si svolse nel 1987 a Buenos Aires, Argentina, dando un segno molto forte in un Paese che stava uscendo dalla dittatura.«Finalità principale delle Giornate», scrisse Giovanni Paolo II nel 1996, «è di riportare al centro della fede e della vita di ogni giovane la persona di Gesù, perché ne diventi costante punto di riferimento e perché sia anche la vera luce di ogni iniziativa e di ogni impegno educativo verso le nuove generazioni. Finora ne sono stati organizzati a Buenos Aires (Argentina, 1987), Santiago de Compostela (Spagna, 1989), Czestochowa (Polonia, 1991), Denver (Usa, 1993), Manila (Filippine, 1995), Parigi (Francia, 1997), Roma (2000), Toronto (Canada, 2002), Colonia (Germania, 2005), Sydney (Australia, 2008), Madrid (Spagna, 2011), Rio de Janeiro (Brasile, 2013), Cracovia (Polonia, 2017), Roma (Italia, 2018). Il prossimo incontro internazionale legato alla Giornata Mondiale della Gioventù si svolgerà a Panama, dal 22 al 27 gennaio 2019.“Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38), questo il tema della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù scelto dalla chiesa in continuità con la riflessione avviata nelle ultime tre Giornate Mondiali della Gioventù (2014-16), incentrate sulle Beatitudini e a forte connotazione mariana, richiamando al tempo stesso l’immagine di una gioventù in cammino tra passato (2017), presente (2018) e futuro (2019), animata dalle tre virtù teologali: fede, carità e speranza. Il cammino proposto ai giovani è in comunione con la riflessione che Papa Francesco ha affidato Sinodo dei Vescovi: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale, tenutosi ad ottobre 2018.
Dott.ssa Manila Di Gennaro (Teologa)