Intervista esclusiva all’artigiano artista Massimo Buzzi, abitante nella città di Civitavecchia, che da oltre 30 anni realizza favolosi addobbi natalizi.
Come è nata l’idea di realizzare le luminarie? L’idea è nata, per scherzo, oltre 30 anni fa. Allora avendo due bambine piccole, avevo realizzato un piccolo addobbo e volevo che loro ricordassero il Natale con gioia.
Che materiali utilizzi? Ad oggi sono materiali di recupero, non tutti. Laddove mi è possibile utilizzo materiali avanzati dalle lavorazioni anche per contenere i costi della realizzazione. A volte li acquisto, un anno per l’altro, da montare sulle figure future.
Quali sono stati i tempi di realizzazione dell’ultima figura aggiunta? Si tratta di un mulino. Dal 2017 era nata l’idea, ma i tempi tecnici della sua realizzazione non erano sufficienti per realizzarla entro quell’anno, pertanto è slittato al Natale 2018 e ciò ha comportato una maggiore ponderazione tecnica, per far si che il mulino sia somigliante il più possibile a ciò che avevo in mente.
Perché la scelta del mulino? Nei mercatini natalizi dei paesi del nord Europa, in questo periodo, spesso viene esposta la figura del mulino che per me è simpatica e suscita armonia.
Potresti descrivere la scenografia natalizia? La scenografia in origine nasce solo con figure di pertinenza al Natale, vedi l’albero, la stella, Babbo Natale con la slitta, le due renne grandi e la luna maestosa che sorride sorniona. Elementi sempre presenti sin dal primo Natale. Con il passare degli anni ho voluto aggiungere qualcos’altro, tra cui la natività con San Giuseppe e la Madonna accanto alla culla e la notte tra il 24 e il 25 si illuminerà la figura di Gesù Bambino, con cinque angeli al di sopra della grotta contornata di rosso.
Per ora sono soddisfatto del quadro natalizio che ho voluto rappresentare e ne sono orgoglioso, così come quando ho partecipato alla prima edizione 2015/2016 del concorso “Addobba la tua città” del quale ho ricevuto il primo premio.
Le persone potranno vedere una cornice di stelle, luci flash intermittenti, che racchiude al suo interno tutti gli elementi che possono rievocare lo spirito natalizio, come per esempio la coppia di renne che delimitano il perimetro della scenografia, con una renna trainante la slitta di Babbo Natale colma di doni, che viene rincorsa da due piccole renne e la natività con i personaggi e gli angeli riparati da una capanna rossa ospitante Gesù Bambino. Anche il suo effetto visivo è dato dalla rappresentazione del gelo, che scende e va a chiudere il quadro per tutta la sua lunghezza di 27 metri.
Inoltre, in una lussureggiante panchina artigianale siede Babbo Natale che accoglie i bambini e coloro che vogliono lasciare la letterina nell’apposito scrigno, dal quale Babbo Natale leggerà le lettere dei bambini più buoni.
Non nascondo che tutto ciò comporta un certo onere per l’ammodernamento e l’utilizzo dei materiali, compreso il consumo di energia elettrica, e tanta manodopera e fatica, però ciò che mi gratifica è lo stupore e la gioia dei bambini, e non solo, che ogni anno si intrattengono ad ammirare l’addobbo.
Servizio esclusivo – Riproduzione riservata
Foto di Manola Solfanelli