SANTA MARINELLA – Riceviamo e pubblichiamo:
Per vivere insieme il culto di Ognissanti il 31 ottobre, alle ore 16.00, una proposta per i bambini realizzata all’interno del Castello di Santa Severa alla luce del nuovo allestimento museale finalizzato a far conoscere e, soprattutto, “rivivere” i celebri personaggi storici che hanno frequentato il sito per secoli: uno di loro si manifesterà come un “Fantasma” e lascerà la sua testimonianza ai piccoli partecipanti.
A seguire si svolgerà il laboratorio ludico-didattico “Le ossa dei morti”: una stravagante fornaia del Medioevo insegnerà ai bambini la ricetta dei caratteristici biscotti chiamati “le fave da morto” impastando insieme farina, mandorle, zucchero e olio; contemporaneamente conosceranno le tradizioni legate al culto di Ognissanti sul territorio. Al termine dell’attività ai piccoli verrà lasciato come ricordo dell’esperienza un sacchetto dei tipici biscotti. L’esperienza si potrà rivivere anche le domeniche successive, cioè il 1° e il 4 novembre, ma alle ore 11.00. L’ingresso e l’ attività è gratuita per i bambini da 6 ai 10 anni. Gli appuntamenti sono organizzati da CoopCulture in collaborazione con Regione Lazio, LAZIOcrea, Mibac e Comune di Santa Marinella.
Le origini della Festa di Ognissanti sono lontanissime: le commemorazioni dei martiri, comuni a diverse Chiese, cominciarono ad esser celebrate già nel IV secolo ma è solo dal VII secolo che, a seguito delle richieste provenienti dal mondo monastico irlandese, Papa Gregorio II stabilì la data del 1° novembre per far coincidere la festività con l’antica festa celtica del nuovo anno, il Samhain. Con l’autunno, celebrato dai Celti nella festa di Mabon, terminava l’anno agricolo: si ringraziava per i frutti ricevuti e si concludevano gli ultimi lavori utili. La porta calendariale successiva, che si pone tra l’Equinozio d’Autunno ed il Solstizio Invernale, è la porta intermedia caratterizzata dalle feste cattoliche di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti, situate nei giorni tra il 31 ottobre ed il 2 novembre. Le stesse date, sin dai tempi più antichi che precedettero le vicende cristiane, erano celebrate dalle popolazioni a tradizione rurale con feste che presentavano caratteristiche comuni in tutta Europa. Dal punto di vista agricolo eravamo nel tempo delle arature e delle ultime semine che consentivano un raccolto precoce nella stagione successiva, non appena il sole tornava a scaldare la terra. Nei secoli successivi nonostante i vari tentativi di sradicare il culto pagano, le riforme non ebbero esito favorevole, cosicché, per tentare di rafforzarne la valenza religiosa, la chiesa introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cade il 2 di novembre.
Ma è nel 1475 che la festività di Ognissanti venne poi resa obbligatoria in tutta la Chiesa d’occidente da Sisto IV anche se il culto pagano, in special modo quello celtico, è sopravvissuto nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri. Infatti la notte di “Nos Galan-Gaeaf“ dell’antica cultura celtica viene rievocata tutt’oggi nella notte di Halloween il cui significato è proprio vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi (AllHallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia).