TOLFA – Domenica 1° Luglio abbiamo visitato il Museo Civico di Tolfa guidati dal Direttore Archeologo Giordano Iacomelli che ci ha argomentato la storia del cinquecentesco ex convento agostiniano che attualmente ospita la struttura museale, i vari scavi eseguiti sui Monti della Tolfa ed i ritrovamenti che hanno permesso la creazione di varie collezioni. Il Museo ospita attualmente anche una sezione della Biennale di Viterbo, un modo differente per vivere lo spazio museale attraverso la promozione del dialogo tra arte contemporanea e antica.
Il Direttore ha dichiarato: “Sono stati ritrovati piccoli villaggi di 10 – 15 capanne dove le genti vivevano in autonomia e, per quanto riguarda le sepolture (XI e X sec. a.C.), urne biconiche per incinerazione, realizzate a mano decorate ed incise. I ritrovamenti di oggetti in ossidiana fanno riflettere sul possibile commercio con il nord Europa e la penisola scandinava. Con l’introduzione del tornio sono stati realizzati vasi regolari, diverse classi ceramiche e troviamo motivi a spirale incisi“.
Il percorso è continuato con la visita alle collezioni di epoca etrusca: prodotti ceramici, servizi in bucchero, corredi del VI e V sec. a.C. che fanno riflettere su come questo territorio sia stato un satellite di Cerveteri. Alcuni ritrovamenti testimoniano il commercio con la Grecia, tra cui vasi attivi decorati dal Pittore di Micali che dipingeva con soluzione di argilla, e gli spostamenti di queste genti anche per il ritrovamento di un cratere in bucchero con iscrizione in alfabeto etrusco e lingua osca (VI sec a.C.). Di interesse anche i ritrovamenti presso la Necropoli etrusca di Pian della Conserva, la più grande presente sul territorio, dove fu successivamente impiantata una villa rustica a vocazione agricola.
In esposizione alcuni ex voto, testimonianza del possibile culto di una divinità a carattere salutare, presenti all’interno di un santuario (attivo per circa 500 anni fino al I sec. d.C.), ubicato presso una strada di collegamento tra Tarquinia e Cerveteri, riportato sulla Tabula Peutingeriana con il nome Lacus et Mons Ciminus. In quel luogo sono state ritrovate anche tre teste del IV sec. a.C. attualmente in fase di studio, non si trovano altri esempi simili in Etruria.
Nell’area dei Monti della Tolfa, ad oggi, non sono stati ritrovati villaggi o comunità consistenti di epoca romana, ma aziende agricole, ville residenziali e altre sia residenziali che produttive. Interessante anche il kyathos attico con galli in lotta tra loro (VI sec. a.C.).
Foto di Manola Solfanelli
Servizio esclusivo di Sara Fresi, storica e giornalista – Riproduzione riservata.