RACCONIGI (CN) – Dopo il successo dell’apertura straordinaria in occasione della Terza Tappa della Maratona Reale e della festa patronale di Racconigi, a partire da domenica 22 settembre, il Parco del Castello torna percorribile fino alle Margarie tutte le domeniche. Oltre il percorso del primo anello, sarà così restituito al pubblico un itinerario che permette di attraversare nuovamente da nord a sud l’ampia area verde del complesso monumentale di cui è fulcro la residenza. Si articola così una sequenza di radure e boschi che comprende alberi monumentali, come l’imponente Zelkova piantata nell’Ottocento durante il regno di Carlo Alberto, insieme ad architetture storiche, tra cui la Dacia Russa, la Chiesetta gotica e la Torre del Bonsignore, e si conclude con gli edifici delle Margarie, raffinati esempi di neogotico italiano, costruiti su progetto di Ernesto Melano e Pelagio Palagi tra il 1834 e il 1843.
Il Parco del Castello di Racconigi è uno dei più importanti giardini storici italiani, testimonianza fondamentale dello sviluppo della cultura europea nel corso di quattro secoli. La sua nascita risale alla fine del Seicento, quando i principi di Savoia – Carignano chiamarono l’architetto d’oltralpe André Le Nôtre, famoso autore dei giardini di Versailles. Anche a Racconigi realizzò un elegante impianto geometrico, sviluppato lungo un imponente canale d’acqua terminante in una monumentale fontana circolare, lungo il quale si allineavano parterres fioriti impreziositi da statue e fondali scenografici.
Fu invece un secolo dopo che la principessa Josephine di Lorena, volle aggiornare il giardino al gusto romantico che stava prendendo piede soprattutto in Inghilterra: sotto la direzione di Giacomo Pregliasco, scenografo teatrale, alcuni dei parterres furono così ridisegnati come giardini nel giardino, evocando mondi esotici e storie mitologiche immerse in una natura arcadica.
Ma la radicale trasformazione avvenne per volere di Carlo Alberto che, a partire dal 1819, promosse la completa trasformazione su modello dei grandi esempi francesi e inglesi. Sotto la regia di Xavier Kurten i canali vennero sapientemente resi irregolari simulando fiumi, la grande fontana annegata in un lago artificiale e tutto il paesaggio ridisegnato come un giardino paradisiaco, solo apparentemente selvaggio, ma in realtà governato da raffinate regole di allineamento prospettico, in cui la forma di ogni radura, la posizione di ogni essenza arborea e la pendenza delle leggere colline sono attentamente studiati per generare meraviglia, così come le finte rovine e le sorprendenti trovate scenografiche. Un’impostazione che è rimasta sostanzialmente inalterata fino ai nostri giorni, e che le Residenze reali sabaude sono impegnate a conservare anche attraverso un prossimo programma di restauri paesaggistici.
L’opportunità di andare nell’area al di là del primo anello si deve alle attività di conservazione e manutenzione che sono state realizzate nell’ultimo biennio. Questo piano di interventi ha trovato un valido supporto nella collaborazione della Regione Piemonte, tramite la convenzione stipulata con il Settore”Lavori in amministrazione diretta di sistemazione idraulico-forestale, di tutela del territorio e vivaistica forestale”, attualmente diretto da Franco Brignolo. Da alcuni mesi, accanto alle figure di cui ci si avvale da tempo, il Parco può contare infatti sulla presenza, a settimane alterne, di una squadra di operai forestali della Regione Piemonte che svolge numerosi e importanti lavori manutentivi.
In questa prospettiva,non solo proseguiranno i programmi di intervento sul patrimonio verde, ma nei prossimi mesi, grazie ai fondi del PNRR, saranno aperti diversi cantieri che riguarderanno il Giardino dei Principini, al fondo del Parco, e l’area ovest di questo straordinario sito.
Inoltre, domenica 22 settembre alle ore 15.30 e 17.00, nel Salone d’Ercole della residenza andrà in scena Il combattimento di Tancredi e Clorinda, un progetto site-specific promosso dalla Direzione generale Musei e cofinanziato dalla Direzione generale Spettacolo. La performance, a cura del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto e firmata da Fabio Cherstich e Philippe Kratz, vede fondersi la danza contemporanea e il melodramma barocco di Claudio Monteverdi ed è stata ideata per incentivare le attività di spettacolo dal vivo negli istituti e nei luoghi della cultura.
Ma non solo. Nell’ambito delle attività per la valorizzazione del Parco, visto il grande interesse suscitato dalle visite tematiche di approfondimento Restaurare la luce, di cui è stato protagonista il complesso delle Margarie nelle settimane scorse, sabato 12 ottobre sarà replicata l’iniziativa con gruppi in partenza alle ore 9.15, 10.30 e 11.45. Un’occasione per avvicinarsi all’affascinante realtà del restauro e conoscere le attività di cura che sono state eseguite sulle vetrate dipinte del reposoir della regina Maria Teresa e della cappella del Beato Alberto, grazie al contributo erogato dalla Fondazione CRC nell’ambito del bando “Patrimonio Culturale” e al cofinanziamento stanziato dal Ministero della cultura che ha supportato anche gli interventi sul pavimento e sui rivestimenti lignei del reposoir. Un Parco, dunque, che si vuole rendere sempre più aperto e accessibile, restituendo alla collettività la bellezza del luogo, nonché il piacere di passeggiare tra piante plurisecolari e viverne la storia