TORINO – È in corso il cantiere didattico per il restauro delle sculture della cascatella della Naiade, sull’asse del Belvedere, la struttura di impatto scenografico che fa da cornice a Villa della Regina, nell’area del giardino che si estende sulle pendici della collina torinese. A svolgere l’intervento sono le studentesse del primo anno del settore di specializzazione in Materiali lapidei e derivati; Superfici decorate dell’architettura del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino, in convenzione con la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Le studentesse affrontano le operazioni di studio, documentazione e restauro affiancate da una docente restauratrice e da un gruppo di lavoro interdisciplinare, comprendente anche biologi e geologi, con la supervisione di Chiara Teolato, storica dell’arte, direttrice di Villa della Regina, e Giulia Comello, funzionaria restauratrice delle Residenze reali sabaude – Direzione regionale Musei nazionali Piemonte.
Si tratta del gruppo scultoreo posto a coronamento della cascatella della Naiade, composto dalle statue di Naiade e Pan in posizione semisdraiata, probabilmente realizzate in marmo di Frabosa. L’insieme, caratterizzato dalla figura femminile che regge un’urna capovolta da cui sgorga l’acqua proveniente dal retrostante Ninfeo del Mascherone, presenta similitudini stilistiche con la sirena della fontana dello scalone all’ingresso della residenza e può essere datato intorno al XVII secolo. La cascatella, alimentata direttamente dall’urna della Naiade, è costituita da una serie progressiva di livelli in pietra che fa scorrere l’acqua verso una vaschetta in marmo bianco a forma di conchiglia da cui è convogliata nella galleria sotterranea sottostante.
L’apertura del cantiere di restauro è stata sollecitata dal mediocre stato di conservazione delle statue, soprattutto a causa di accentuati fenomeni di erosione e di colonizzazioni biologiche di diversa natura che interessano in particolare le superfici meno esposte ai raggi solari, oltre alla necessità di trattare fessurazioni e fratture risarcite in precedenza con stuccature ormai degradate. L’intervento è pertanto finalizzato ad affrontare i problemi conservativi con l’obiettivo di rallentare il degrado dei materiali, a partire da sopralluoghi sotto la guida di un team pluridisciplinare per fornire alle studentesse una conoscenza più completa possibile dei fenomeni in atto che risultano piuttosto complessi. Le opere sono infatti collocate all’aperto, in un contesto segnato da vere e proprie micro nicchie ecologiche che richiedono la valutazione in situ dei prodotti e delle metodologie da adottare nel rispetto dell’ambiente circostante. Oltre a interessare il gruppo scultoreo della Naiade, le operazioni si concentrano anche sulla manutenzione e sulla revisione conservativa di alcuni manufatti restaurati nell’ambito dei cantieri didattici svolti negli anni precedenti: le sculture del Ninfeo del Nettuno, nel Gran Rondeau, restaurate nel 2022, e la fontana mistilinea dell’Esedra, oggetto di intervento nel 2023.
Per introdurre il pubblico nella complessa e affascinante realtà della conservazione del patrimonio culturale, il cantiere didattico di restauro è al centro di due visite tematiche di approfondimento in programma nei giovedì 11 luglio e 5 settembre alle ore 16.30. Insieme alle figure tecniche e alle studentesse coinvolte nelle attività di restauro, i visitatori hanno così il privilegio di uno sguardo diretto su lavori che avvengono solitamente dietro le quinte, con l’opportunità di conoscere le strategie di intervento e le molteplici criticità poste dalle esigenze di carattere conservativo. Accanto alle peculiarità degli aspetti ambientali, il restauro delle sculture include anche una serie di altre operazioni, dalla pulitura delle superfici alla ricollocazione dei frammenti distaccati, dalla rimozione di vecchie stuccature alla loro sostituzione con impasti adeguati.
La partecipazione alle visite è su prenotazione obbligatoria e il costo della visita è compreso nel biglietto di ingresso al complesso museale di Villa della Regina.