PALERMO – L’Istituto Cervantes di Palermo, diretto da Juan Carlos Reche Cala, presenta la mostra collettiva Miro el mundo sin los ojos que quisiera, progetto esito della collaborazione tra l’Università di Malaga e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, inserito tra le attività del programma SPAGNA SICILIA, ideato dall’Instituto Cervantes di Palermo.
Ospitata nei locali della Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani (via Argenteria, 33 – 35) la mostra, curata dalle storiche dell’arte Giulia Ingarao e Emilia Valenza, su progetto di Marcello Buffa, verrà inaugurata giovedì 22 febbraio alle ore 18.00. L’esposizione, ad ingresso libero, rimarrà fruibile fino al 17 aprile 2024 (da lunedì a giovedì dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.30; venerdì dalle ore 9.30 alle 14.00).
«Per adempiere alla nostra funzione di lavorare nel e per il territorio, l’Istituto Cervantes ha creato il programma Spagna Sicilia – dichiara il direttore Juan Carlos Reche Cala – che, in questa occasione, accoglie la mostra collettiva di artisti siciliani e spagnoli con l’obiettivo di mettere in dialogo i paesaggi di entrambe le regioni nello spazio espositivo della chiesa di Sant’Eulalia.»
«L’esposizione si pone sulla linea dell’orizzonte di politica culturale di questa Accademia, volta a confermare la centralità mediterranea della nostra ricerca artistica, fra linguaggi meravigliosamente contaminati dagli attraversamenti culturali – sottolinea il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo Umberto De Paola -. La nostra Accademia vuole affrontare questo viaggio della conoscenza con i partner delle sponde del mediterraneo in questo confronto sui linguaggi dell’arte. E lo vuole continuare a fare in un momento buio dell’umanità per mantenere vivo e più forte attraverso l’arte quel respiro di pace e di diritti nel mondo ormai non più rinviabile.»
L’installazione a Palermo, arricchita e ampliata, rappresenta una seconda tappa della mostra realizzata a maggio dello scorso anno negli spazi espositivi della Facoltà di Belle Arti dell’Università di Malaga, che ha registrato un grande successo di pubblico.
Trenta le opere pittoriche in mostra, ispirate dal confronto tra le città di Malaga e Palermo e realizzate con tecniche diverse dagli artisti e studenti: Marcello Buffa, Emanuele Bongiorno, Elisa Caputo, Francesco Gennaro, Giuseppe Lo Cascio, Dominic McElwee, Stefano Minutella, Carlos Miranda Mas, Ennio Parasiliti Caprino, Floriana Romeo, José Luis Valverde, Javier Valverde, Maria Rita Vitale.
Le opere restituiscono una prospettiva personale e al contempo corale: il paesaggio è concepito come scenario mutevole, ambiente soggettivo, sguardo onirico, frammento urbano, spazio interiore. Ogni artista condivide con l’osservatore il proprio sguardo intimo, prospettive ribaltate, sagome urbane, straniate, interni metamorfici, visioni microscopiche o eteree, tessendo un percorso visivo che si interroga sul senso di realtà oggi, sulla condizione di precarietà e sulla soggettività dell’esperienza in un mondo in cui la vista in generale – lo sguardo in particolare – sembra aver sostituito tutti gli altri sensi.
L’obiettivo del progetto, dunque, è offrire diverse angolazioni dello spazio in cui agiamo e ci proiettiamo per giungere ad una visione eterogenea dove è sempre possibile – citando il titolo della mostra – “guardare il mondo senza/con gli occhi che vorrei”.
Il catalogo della mostra Miro el mundo sin los ojos que quisiera, edito dalla casa editrice Kalòs, su progetto grafico di Giovanni Zuccarello, verrà presentato giovedì 14 marzo alle ore 17,30 nella chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani. Per l’inaugurazione è prevista una degustazione della birra spagnola San Miguel.