MILANO – Autosoccorso in caso di valanga, significa mettere in campo tutti quei comportamenti che permettono di ridurre il rischio e aumentare le possibilità di successo delle operazioni di primo soccorso. Con l’inverno alle porte e la neve ad alta quota, il team di esperti della Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo Scialpinismo e Arrampicata Libera del Cai coordinato dalla Scuola Centrale di Scialpinismo dello stesso Sodalizio, ha realizzato sette videopillole che nascono con l’obiettivo di condividere con tutti i frequentatori e le frequentatrici della montagna una serie di buone pratiche che vanno dalla pianificazione prima della partenza all’utilizzo delle strumentazioni. Un vademecum disponibile nella sua interezza sul canale YouTube del Cai. Nello specifico, i diversi argomenti sono la pianificazione con focus sulla preparazione e sui bollettini, la partenza, durante l’attività in territorio innevato, l’uso dell’ARTVA, in caso di valanga, la fase del sondaggio e lo scavo.
La pianificazione e la partenza
Si comincia con la pianificazione dell’escursione sulla neve riducendo i rischi con una valutazione attenta per quanto riguarda la preparazione, le capacità dei partecipanti e l’equipaggiamento, senza dimenticare uno sguardo ai bollettini meteo e valanghe. In particolare, è fondamentale indossare l’ARTVA e riporre pala e sonda nello zaino in modo che siano facilmente estraibili. Con la partenza, si valutano le condizioni meteorologiche, nivologiche e quelle degli escursionisti. Il controllo accurato dell’equipaggiamento è essenziale. Durante l’escursione in montagna poi, è necessario monitorare il meteo e l’ambiente circostante, cercando segnali di pericolo.
In caso di valanga
In caso di incidente da valanga, occorre calma e concentrazione. In particolare, è necessario padroneggiare l’uso dell’ARTVA e della sonda per localizzare le eventuali persone sepolte. L’efficienza durante la fase di autosoccorso aumenta le probabilità di successo. In particolare, la ricerca del “primo segnale” coinvolge l’uso di vista e udito per individuare indizi cruciali sulla superficie della valanga. Per quanto riguarda il recupero di una persona, l’obiettivo è quello di liberare rapidamente con la pala, la persona disseppellita dalla neve, consentendo il passaggio dell’aria alle vie respiratorie.
I video nascono come utile indicazione di buone pratiche, ma non sostituiscono la preparazione e lo studio: conoscenza, competenza ed esperienza (allenamento) sono elementi necessari e fondamentali.