ITALIA – In occasione dei 35 anni di attività della Onlus Telefono Azzurro, impegnata nella difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, celebrati il 19 luglio 2022 a Roma sono stati premiati vari enti pubblici e associazioni per l’attenzione che hanno nei confronti dei minori. E’ stato rivolto un apprezzamento anche per la sensibilità che l’Ordine dei Giornalisti ha nell’affrontare notizie relative alla guerra in Ucraina, soprattutto nell’utilizzo delle immagini.
Anche il mondo del giornalismo italiano ha ricevuto un riconoscimento per la collaborazione sui temi relativi alla tutela dei minori e al rispetto della Carta di Treviso: protocollo approvato nel 1990 da Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale Stampa Italiana, d’intesa con Telefono Azzurro e altri enti della Città di Treviso che fissa le regole deontologiche riguardanti i minorenni. Essa è ispirata ai principi e ai valori della Costituzione italiana, della Convenzione O.N.U. sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, recepita in Italia dalla legge n.176/1991, dalle normative internazionali ed europee e dalla legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti (n. 69/1963) per estensione dell’art.2.
La cerimonia è stata condotta dalla collega Chiara Del Gaudio della Rai e, in tale occasione, Telefono Azzurro ha presentato anche il bilancio sociale. Per il Consiglio nazionale dei giornalisti era presente il vice presidente Angelo Baiguini, che ha ricevuto la targa dal presidente Ernesto Caffo e da Sandra Cioffi, presidente del Consiglio nazionale degli utenti.
Baiguini ha dichiarato: “Siamo noi, come Ordine dei giornalisti, che siamo grati a Telefono Azzurro e al professor Caffo per la costante collaborazione nel mantenere viva l’attenzione dei media sulle tematiche che coinvolgono i bambini. Un tema al quale l’Ordine si riconosce attraverso una delle sue carte deontologiche più importanti quale la Carta di Treviso. Insieme affronteremo anche il futuro, rivedendo aspetti che vanno aggiornati alla luce dei cambiamenti epocali che la rete ha introdotto, sia positivi ma spesso anche negativi, nei confronti delle fasce più deboli ed esposte quale quella dei minori”.