BOLOGNA – Dopo un anno di parziale chiusura dovuta a un importante intervento di adeguamento normativo antincendio, da lunedì 11 luglio 2022 il Museo Civico Archeologico di Bologna riapre al pubblico le sale espositive situate al primo piano, dove si trovano esposte le sezioni relative alla storia della città (Preistorica, Etrusca, Gallica e Romana), le collezioni Etrusco Italica, Greca, Romana e la Gipsoteca.
Il percorso di visita, che si completa con il Lapidario, distribuito tra l’atrio di ingresso e il cortile al piano terra, e la collezione Egiziana, al piano sotterraneo, torna così ad essere integralmente fruibile restituendo ai cittadini e ai turisti l’opportunità di ammirare il patrimonio del più antico istituto museale civico di Bologna fondato nel 1881.
Durante i lavori di adempimento per il raggiungimento della conformità prevista dalla normativa di prevenzioni incendi, lo staff del museo ha lavorato per riaccogliere i visitatori con alcune rilevanti novità dal punto di vista dell’allestimento e dell’ordinamento espositivo, a favore di una migliore lettura dei materiali esposti. La dotazione di un nuovo impianto di illuminazione, soprattutto nelle sale dedicate a Bologna Etrusca, permetterà di apprezzare in maniera del tutto nuova i reperti allestiti e le grandi stele etrusche in arenaria, visibili ora fin nei dettagli più minuti.
Inoltre, grazie a una politica di collaborazione e sinergia da tempo in atto con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia, sono giunti in esposizione permanente al museo alcuni preziosi reperti provenienti da recenti scavi cittadini, tra i quali spicca per eccezionalità di pregio il ricchissimo corredo della tomba 142 della necropoli di via Belle Arti, testimonianza della Bologna etrusca di fine VIII – inizi VII secolo a.C. Presentato per la prima al pubblico nell’ambito della grande mostra “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna” organizzata dal Museo Civico Archeologico felsineo nel 2020, con i suoi arredi in legno perfettamente conservati e le sue preziose novità scientifiche il sepolcro è destinato a diventare uno dei nuovi “capolavori” che svelano gli usi e i costumi, i gusti e i rituali di questa raffinata civiltà antica.
Oltre al primo piano, i lavori iniziati nel giugno 2021 hanno riguardato, in misura minore, i locali e gli spazi espositivi al piano interrato e al piano terra, permettendo la messa in sicurezza dell’intero complesso di Palazzo Galvani, a garanzia dei visitatori e della tutela delle opere conservate. Il progetto è stato commissionato dal Settore edilizia pubblica del Comune di Bologna, sotto la direzione di Manuela Faustini Fustini e Flavio Cappelli.
Gli interventi hanno riguardato nello specifico la messa in sicurezza degli spazi, la dotazione degli impianti di illuminazione, di emergenza, di allarme, antincendio, quello elettrico generale e il meccanico a naspi, oltre a lavori di natura edile per la compartimentazione REI, sostituzione e istallazione di infissi REI e maniglioni antipanico, adeguamento delle vie di esodo, cartellonistica e la sostituzione degli aerotermi.