ROMA – Venerdì 17 maggio, la prima delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022, ha avuto luogo a Roma, a Palazzo Patrizi-Clementi sede operativa della Soprintendenza per l’Etruria Meridionale, la presentazione in anteprima assoluta di quattro lastre dipinte di epoca arcaica recuperate dalla Guardia di Finanza nel corso di una operazione contro il mercato illecito delle opere d’arte.
La Soprintendente Margherita Eichberg ha annunciato con orgoglio la conclusione di una operazione che ha portato dal sequestro al restauro e allo studio conoscitivo, fino a poter restituire ora al pubblico i capolavori sottratti anni fa da ignoti scavatori clandestini. “Ancora una volta – è il suo commento a caldo – abbiamo avuto la dimostrazione che tutela e valorizzazione fanno parte di una filiera continua e ininterrotta”.
L’eccezionale recupero è il frutto di un lavoro di indagine, condotto dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, culminato con il sequestro delle lastre a Cerveteri nel 2019, nell’ambito delle attività che il Corpo svolge a tutela del demanio e del patrimonio dello Stato, nonché a contrasto del reimpiego dei proventi di condotte illecite nei cosiddetti beni “rifugio”, quali possono essere le opere d’arte.
I frammenti, letteralmente ricoperti di incrostazioni e depositi inorganici (e in parte danneggiati da maldestri interventi di ‘restauro’ dei clandestini), sono stati prontamente affidati alle cure del personale della Soprintendenza, che ha provveduto ad accertarne l’autenticità dapprima tramite l’esame autoptico e poi con una serie di analisi fisiche.
È stato così possibile confermare che le lastre sono opere originali di epoca etrusco-arcaica, da datare negli ultimi decenni del VI secolo a.C., il cui incalcolabile valore storico è accresciuto ulteriormente dalla loro sostanziale integrità. Fino ad oggi, infatti, lastre dipinte della stessa qualità e conservazione erano state rinvenute solo nel XIX secolo, quando le necropoli di Cerveteri avevano restituito le serie di lastre note come “Campana” e “Boccanera”, oggi conservate rispettivamente a Parigi al Louvre e a Londra al British Museum.
Le condizioni dei frammenti hanno richiesto un lungo ed elaborato intervento di conservazione, affidato dalla Soprintendenza ad Antonio Giglio, che già aveva collaborato con successo al recupero di numerosi altri reperti dello stesso tipo. “In questo modo è oggi possibile finalmente presentarle al pubblico in tutta la loro bellezza – commenta Daniele Maras, uno degli archeologi del team di ricerca – dopoche il restauro ha riportato alla luce una serie di scene figurate mitologiche e rituali del tutto inedite, rese straordinarie dai colori vivaci e dai dettagli ricercati”.
“L’analisi tecnica e stilistica ha dimostrato che le raffigurazioni sono opera di almeno due maestri diversi – aggiunge Leonardo Bochicchio – uno dei quali, più raffinato, si è specializzato in scene del mito con protagonisti dai volti luminosi ed espressivi, mentre l’altro – forse un allievo – ha lavorato anche nell’officina delle lastre Campana del Louvre”.
Nell’ordine si riconoscono: A) il combattimento tra Achille e Pentesilea, in cui la regina delle Amazzoni si lancia, bella e terribile, contro l’eroe greco che la sconfiggerà, racchiuso nella sua armatura; B) un’eroina armata di arco, impegnata in una gara di corsa contro un avversario biondo, che brandisce un ramo (forse la sfida tra la cacciatrice Atalanta e il suo futuro marito Melanione); C) il messaggero degli dei Hermes, l’etrusco Turms, dalle ricche ali, che scorta una donna in atto di svelarsi (forse parte di un quadro del giudizio di Paride); D) una coppia di aruspici al lavoro: sacerdoti etruschi esperti nell’interpretazione della volontà degli dèi.
Le nuove, straordinarie lastre dipinte vanno così ad aggiungersi alla splendida serie di lastre già recuperate negli ultimi anni grazie a scavi archeologici, sequestri internazionali, atti di mecenatismo e operazioni di diplomazia culturale, che sono state presentate a più riprese dalla Soprintendenza, nell’ambito delle esposizioni a Santa Severa (“Pittura di terracotta. Mito e immagine nelle lastre dipinte di Cerveteri”, 2018), a Roma (“Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini”, Musei Capitolini – Centrale Montemartini, 2019-2020) e a Venezia (“Massimo Campigli e gli Etruschi.Una pagana felicità”, Palazzo Franchetti, 2021).
“Tutta la collezione – conclude Rossella Zaccagnini – finalmente restituita al pubblico italiano e al territorio di provenienza, troverà la sua definitiva collocazione nella rinnovata esposizione dell’Antiquarium di Pyrgi, che la Soprintendenza sta allestendo negli spazi forniti dalla Regione Lazio all’interno del Castello di Santa Severa”.
L’evento di venerdì scorso a Palazzo Patrizi-Clementi è dunque una degna celebrazione del nuovo corso che ha assunto da quest’anno il contrasto ai crimini contro il patrimonio culturale, con la riforma del Codice Penale entrata in vigore a marzo 2022, a dimostrazione che la collaborazione tra istituzioni è la forma migliore di amministrazione dell’interesse pubblico, nel campo dell’arte e della cultura, così come in tutti gli altri settori.