CIVITAVECCHIA – “L’affido, una scelta d’amore”: questo il titolo del convegno organizzato dai Clubs Lions “Civitavechia Santa Marinella Host” e “Civitavecchia Porto Traiano” che si è tenuto venerdì 27 maggio presso l’aula Giusy Gurrado della Fondazione CaRiCiv. I due presidenti Lions, Primula Ferranti e Mario Manduzio, hanno iniziato con la presentazione e le considerazioni sullo scopo del tema scelto dai Lions come oggetto di studio nazionale.
La presidente della Fondazione Cariciv, Gabriella Sarracco, subito dopo, si è detta lieta di ospitare questo convegno sull’istituto dell’affido, ancora poco chiaro visto che spesso viene impropriamente associato ad un atto di sradicamento dalla famiglia di origine.
Il sindaco Ernesto Tedesco, intervenuto a seguire, ha mostrato il suo apprezzamento per questa iniziativa ritenendola un’occasione di approfondimento, conoscenza e insegnamento anche per l’amministrazione locale dato il coinvolgimento dei servizi sociali.
Hanno poi rivolto un ringraziamento per l’invito l’assessore alle politiche sociali Cinzia Napoli e la presidente del consiglio comunale, Emanuela Mari, che hanno relazionato sull’impegno del Comune coi servizi sociali e che proprio per la sopraggiunta contingenza dei rifugiati ucraini ha indetto un bando per le molte famiglie potenzialmente pronte all’accoglienza di bambini, anche se con le loro mamme.
Nel successivo intervento, il presidente del tribunale di Velletri, Bruno Ferraro, nella sua veste di magistrato e Past Governatore Lions, dopo aver ricordato i molti grandi esempi passati d’impegno lionistico locale, entrando specificamente nel tema, ha indicato quanto complesso sia l’iter per gli istituti dell’adozione e dell’affido, regolati dalla legge 184 del 1983. Nel territorio di Roma Capitale, egli ha riferito, sono attualmente in affido extra familiare ben 113 bambini, più altri 332 affidati a parenti di vario grado. E’ stato inoltre creato un apposito albo e ben 80 famiglie hanno già frequentato i corsi per un idoneo indirizzo all’accoglienza delle famiglie affidatarie.
A differenza del problema dei minori non accompagnati che, secondo la legge vigente, sono destinati, nel migliore dei casi, all’adozione, l’istituto dell’affido “realizza invece un fenomeno singolarissimo in cui due famiglie si alleano per far crescere un bambino”.
Utile quindi da parte delle associazioni, e dei Lions in particolare, questa promozione della cultura dell’affido familiare, istituto poco conosciuto e spesso confuso con l’adozione.
Ci si trova, come successivamente ha ricordato la psicologa, consulente del tribunale di Roma, dott.ssa Maria Rosetta Spina a dover intraprendere un delicato compito di “ascolto, osservazione e mediazione” per conciliare le aspettative di due famiglie apparentemente contrapposte ma unite nel voler il bene del minore che altrimenti finirebbe con l’essere affidato ad una casa famiglia.
Ha quindi preso la parola la dott.ssa Maria Grazia Coccetti, sociologa del Comune, che ha illustrato la situazione nel nostro territorio, con 22 casi di affido familiare e 40 bambini in istituto. Ma prima di arrivare a questi allontanamenti familiari, ha aggiunto, sono tanti i problemi da risolvere come le situazioni di grave disagio familiare in cui, prima di dare luogo a una chiusura definitiva, ci sono tante tappe da percorrere. Sono quelle di cui ha parlato, come testimonianza sul campo, la sociologa responsabile del centro risorse comunali, come il sostegno genitoriale, gli interventi educativi a casa e l’eventuale psicoterapia al bambino.
Da ultimo c’è la contingenza recente dell’afflusso di bambini ucraini, pur se accompagnati, in cui è previsto un ben preciso approccio formativo all’accoglienza per le famiglie candidate all’affido.
Come ultima testimonianza è intervenuta la dirigente scolastica, nonché socia Lions, Stefania Tinti, che come ha potuto constatare nella sua lunga esperienza scolastica alla fine, tutti questi adolescenti di cui si è parlato “ce li troviamo nelle aule scolastiche dove portano insieme con loro sofferenze psicologiche e tutto il loro disagio familiare”. La scuola quindi “ha il polso della situazione che spesso risulta molto complicata” tanto che, proprio in quest’ambito, emergono contesti misconosciuti che non poche volte approdano nel percorso di pertinenza dei servizi sociali.
Ciò ch’è emerso alla fine di questo interessante convegno è che tutti i relatori siano stati concordi nell’affermare che l’affido familiare è un istituto ben diverso dall’adozione. In questo caso c’è un agognato desiderio di genitorialità, dove invece, nella generosa volontà di ottenere un affido c’è, appunto, “una scelta d’amore” a cui si contrappone un atto di non facile consapevolezza e di accettazione da parte della famiglia d’origine. Una sfida da vincere con grande responsabilità e dedizione è invece, dal lato istituzionale, quella di tutti i vari attori chiamati a concorre in sinergia per perseguire il benessere del minore di cui, con impegno, si prendono carico lungo l’arduo percorso di mediazione ed educazione formativa.
Servizio giornalistico e fotografie del Lions Francesco Etna – C.M.C. Lions Club Civitavecchia Santa Marinella Host.