ITALIA – Anche quest’anno è stato pubblicato il bollettino delle ricerche “Arte in ostaggio”, numero 43, edito dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), contenente una selezione delle opere più importanti trafugate in Italia, documento riconosciuto a livello internazionale, ai sensi dell’articolo 4 comma 4 della “Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente asportati”, quale valido ausilio per contrastare il traffico illecito di opere d’arte.
La divulgazione di questa pubblicazione consente al cittadino, agli addetti ai lavori e agli amanti del settore di accedere a informazioni e fotografie riguardanti oggetti artistici da ricercare. Il bollettino, pertanto, può considerarsi un ulteriore ed efficace strumento con cui il Comando TPC, Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri, condivide notizie in suo possesso per accrescere la possibilità di individuare e recuperare rilevanti opere storico-artistiche anche nel difficile momento che stiamo vivendo.
Tra i beni pubblicati spiccano per pregio: un dipinto a olio su tela raffigurante “Santa Maria della Luce” attribuito a Luca Giordano (1634-1705), trafugato nel 1971 dalla Chiesa di Santa Maria della Luce di Mattinata (FG), un pannello musivo policromo “Musiciolus (giudice di gara)” risalente al IV secolo d.C., asportato dall’edificio termale della zona archeologica di Via Severiana a Roma ericercato dagli anni Ottanta, e un dipinto a olio su tela con la “Visitazione” attribuito a Claudio Ridolfi (1570-1644), rubato nel 2018 in un’abitazione privata insieme a diversi altri beni.
A dimostrazione della validità dell’iniziativa, nell’ultimo quinquennio grazie al bollettino sono stati ritrovati 131 beni.
Questo numero, come i precedenti, è consultabile e scaricabile (in formato Pdf) sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri al seguente link: http://tpcweb.carabinieri.it/SitoPubblico/bollettini oppure al link del Ministero della Cultura: www.cultura.gov.it/carabinieritpc nonché sull’applicazione multilingue per dispositivi mobili “iTPC’.