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    L’opera Pierrot Lunaire di Schönberg nel “teatro della Panchina rossa” del Parco della Musica Puccini

    5:35 am
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    TORRE DEL LAGO PUCCINI / VIAREGGIO (LU) – Tante le novità di questo cartellone 2021 del Festival Puccini, tra cui il progetto Puccini la musica e il mondo attraverso il quale il direttore artistico Giorgio Battistelli propone di esplorare nuovi orizzonti musicali; quelli dei giovani compositori, con Tanti Baci,  ma anche di quei compositori coevi di Puccini  che suscitarono l’interesse e la curiosità del Maestro di Torre del Lago. Tra questi certamente Arnold Schönberg, musicista austriaco che coltivò la sua passione per la musica arrivando ad avere una sua formazione musicale praticamente da autodidatta. Tra le sue opere e che Battistelli ha proposto nel cartellone del Festival Puccini 2021 il Pierrot Lunaire, opera composta  nel 1912, che vide la sua prima, alla presenza di Giacomo Puccini, il 1° aprile 1924 nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze in un concerto organizzato dagli Amici della Musica. Puccini avvertiva già i primi sintomi di una malattia che lo avrebbe strappato al suo tempo ma non volle rinunciare alla curiosità di ascoltare questo musicista che poi avrebbe segnato la storia della musica contemporanea e aperto nuovi orizzonti nella musica del Novecento.

    Pierrot Lunaire è basato su un ciclo di Lieder facenti parte di una raccolta di 50 poesie del simbolista Albert Giraud, delle quali Schönberg ne scelse 21. Assurta a simbolo della musica moderna, l’opera di Arnold Schönberg Pierrot Lunaire condensa e rivela nelle Tre cantiche (versi a metrica variabile e senza rima) principi espressivi che suonano come aforismi, che esprimono ma non sentenziano un pensiero. Un personaggio, quello di Pierrot, che nell’opera di Schönbergracchiude in sé dinamiche e caratteristiche ambivalenti, quando non antitetiche: spirito sognatore, romantico, macabro, paranoico che tesse con la luna, un dialogo. Due anime sulla scena, Pierrot la luna, protagonista della scrittura di Schönberg ma anche di Puccini.

    Protagonisti di questa unica rappresentazione di Torre del Lago (10 agosto ore 21,15) nel nuovo spazio “teatro della panchina rossa” il soprano Livia Rado e l’Ensemble Giorgio Bernasconi, con la direzione del Maestro Marco Angius: cinque esecutori per otto strumenti – pianoforte, flauto (alternato con l’ottavino), clarinetto in la (alternato con il clarinetto basso in si bemolle), violino (alternato con la viola) e violoncello – estesi verso l’acuto e il grave. La voce che sfiora le altezze, si svincola dall’intonazione di esse, si fa corpo ritmico assieme al piccolo ma agguerrito insieme da camera. Corpi che seguono rotte individuali dissociate, essendo distanziati persino fisicamente sul palcoscenico. E una voce femminile recitante (Sprechgesang): il canto è escluso dalla voce mediante l’utilizzo di una modalità di recitazione ‘stimbrata’. Il rapporto tra voce e ensemble risulta quindi profondamente rivoluzionato con la presenza della recitazione testuale collocata a livello degli strumenti e proiettata in uno spazio indefinito ma concreto.

    Ricordiamo che a partire dal 6 agosto 2021, in attuazione del DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n. 105, è richiesto a tutti gli spettatori del Festival Puccini di esibire agli ingressi del Teatro, oltre al biglietto, il certificato verde o green pass.

    Per l’acquisto dei biglietti è possibile contattare il numero 0584 359322; posto unico  20.00 euro.