ITALIA – In questi ultimi mesi sono alla ribalta delle cronache nazionali fatti relativi a “Concorsopoli”, dove vengono messi in discussione procedure, metodologie adottate, commissioni dall’operato discutibile e membri collusi con partecipanti (loro, gli esperti). Molti italiani sono come anestetizzati da certi malcostumi, ma ci sono migliaia di persone, giovani e non, che studiano per passare i concorsi pubblici e troviamo assai deludenti certi favoritismi che non hanno nulla a che fare con il merito e tantomeno con l’interesse di tutti i cittadini che rischiano di avere a che fare con persone impreparate. E sì, perché la nostra Carta Costituzionale dice all’Art.4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società“.
E pensare che la gran parte dei nostri politici, durante le loro campagne elettorali quotidiane, si rivolgono agli italiani parlando di merito e valorizzazione delle giovani generazioni risorse su cui investire per il futuro del nostro Paese. Cosa fanno i nostri politici per arginare il fenomeno dei Cervelli in Fuga? Forse si predica bene e si razzola male.