ROMA – Il 23 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Tartarughe: Italia in campo per tutelare e promuovere la salvaguardia di queste creature con decine di centri per il recupero e la riabilitazione, dislocati anche presso le Aree Marine Protette e i centri dei Carabinieri del CUFA e Biodiversità, che ad oggi vantano 28 Reparti gestiscono 130 Riserve Naturali Statali e 19 aree demaniali, un vero distillato di natura dove sono tutelati habitat di fondamentale importanza anche per la sopravvivenza di tante specie animali e vegetali a rischio di estinzione. Un impegno profuso quotidianamente da un esercito di specialisti e volontari in azione sul territorio nazionale.
Il rischio di estinzione per numerose specie è rappresentato quasi esclusivamente dall’inquinamento prodotto dalle attività umane e la contaminazione del loro habitat naturale in tutto il mondo.
Per l’occasione, il Centro Recupero animali marini del Parco Nazionale dell’Asinara ha sviluppato degli studi proprio sull’inquinamento. Da questi, è emerso che il 70% degli esemplari ritrovati in difficoltà e ospedalizzati nell’Osservatorio del Mare, presenta una costipazione intestinale, causata dall’ingestione di materiale plastico che purtroppo abbonda nei nostri mari. Causa dell’inquinamento sono anche tutte le porzioni di reti o lenze da pesca, che vengono perse o abbandonate nelle nostre acque.
Le tartarughe marine possono essere definite delle sentinelle dello stato di inquinamento delle nostre acque, dal momento che la loro salute è strettamente correlata allo stato di salute dell’ecosistema marino. E in materia di tutela delle tartarughe, è il Progetto Tartalife a rappresentare l’impegno italiano al premio best life project LIFE Awards 2021. Competizione che tra l’altro conta in gara anche un altro importante progetto, il LIFEFranca dell’Università di Trento.
Obiettivo dell’intera giornata, dunque, è approfondire la tematica delle degenze correlate all’inquinamento, con l’allestimento di un espositore dove è stato sistemato sia del materiale plastico che porzioni di lenza, raccolte nell’arco degli anni, che sono state estratte o ritrovate sugli esemplari in degenza al momento del loro recupero. Inoltre, verranno proiettate all’ingresso dell’Osservatorio del Mare, le immagini relative agli esemplari ricoverati a causa di queste problematiche. L’attività di sensibilizzazione pone l’attenzione su buone abitudini per contribuire alla diminuzione dell’inquinamento.