VERONA – È stato annunciato, nella conferenza stampa di mercoledì 17 febbraio, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von derLeyen, il nuovo piano europeo “HERA Incubator”, finanziato con più di 200 milioni di euro, per fronteggiare l’emergenza delle varianti di Sars-Cov-2. Gli obiettivi che si prefigge Hera sono una rapida identificazione delle mutazioni del virus, accelerazione dello sviluppo di nuovi vaccini e intensificazione della produzione di vaccini efficaci. All’interno di Hera viene lanciato il progetto VACCELERATE in 16 Paesi europei e 5 associati, tra cui Svizzera ed Israele.
Il progetto si prefigge l’obiettivo di connettere tutti gli enti europei coinvolti nello sviluppo dei vaccini per la creazione di una piattaforma pan-europea per l’organizzazione e la conduzione dei trial clinici sui vaccini. La rete ha l’obiettivo principale di facilitare gli studi sui vaccini in particolare nei momenti di massima incertezza e necessità per la salute pubblica come la attuale pandemia e le nuove varianti di Sars-Cov-2. L’Università di Verona, partner del progetto, avrà il ruolo di coordinare la rete italiana.
“L’Università di Verona ancora una volta in prima linea in Italia nel coordinare la ricerca clinica e ridurre le drammatiche conseguenze di Covid-19” commenta il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini. “La creazione di reti nazionali per la vaccinazione contro Sars-Cov-2 vuole fornire ai cittadini Europei la certezza di studi rapidi ed efficienti e di un controllo indipendente e qualificato dell’efficacia e degli effetti collaterali dei vaccini”, aggiunge Evelina Tacconelli, direttrice della Sezione di Malattie Infettive e responsabile scientifico del progetto per l’Università di Verona. “Il progetto guarda oltre il Covid-19 con l’obiettivo di aumentare la preparazione e la capacità di risposta dell’Italia ad eventi critici come le pandemie”.