VITERBO – Si è svolta venerdì mattina, presso la Scuola Sottufficiali dell’Esercito, la cerimonia di giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana del XXII Corso “Osare”. Al cospetto della Bandiera di Istituto, decorata di Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito e di Medaglia d’Argento al Merito Civile, 130 Allievi Marescialli, al termine della lettura della formula, hanno urlato all’unisono “LO GIURO”, confermando il proprio impegno a servire la Patria in armi.
La solennità della cerimonia è stata rimarcata dalla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, del Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Camporeale, del Comandante della Scuola Sottufficiali, Generale di Brigata Stefano Scanu e delle autorità civili e militari intervenute. Tra queste, il prefetto Dott. Giovanni Bruno, il Presidente del Tribunale di Viterbo, dott.ssa Maria Rosaria Covelli, il vice sindaco dott. Enrico Maria Contardo, il Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, prof. Stefano Ubertini.
Il Generale Farina, dopo aver salutato le autorità intervenute, il corpo docenti e il quadro permanente dell’Istituto, ha rivolto un pensiero commosso a tutti i caduti di ogni epoca e guerra, in particolare al Maresciallo Capo Fiorenzo Ramacci, padrino del XXII corso, Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto il 7 gennaio 1992 nel corso della missione di monitoraggio della Commissione Europea per il controllo del cessate il fuoco in Jugoslavia.
Rivolgendosi agli Allievi Marescialli, il Capo di SME ha rimarcato l’importanza del giuramento di fedeltà da essi appena prestato, «un impegno solenne a essere devoti alla Patria, fedeli alle Istituzioni, capaci di servire in armi il nostro Paese. Questo giorno importante per voi sancisce un impegno basato su quegli stessi valori che hanno animato tutti quei soldati che ci hanno preceduto nel corso della nostra gloriosa storia. Questi valori vi aiuteranno a superare quelle difficoltà che troverete nel corso della vostra professione. Una professione che, a differenza di altre, ci richiede di dare tutto noi stessi, finanche al sacrificio della nostra stessa vita, ove ciò sia necessario per la difesa e la sicurezza della nostra Patria. Voi Allievi Marescialli», ha sottolineato, «sarete dei comandanti di plotone, avrete la responsabilità del personale che avrete alle vostre dipendenze. Comandare non vuol dire ergersi su un piedistallo, ma significa “servire”: è questa l’accezione più alta del comando. “Servire” vuol dire avere cura del proprio personale, addestrarlo, approntarlo, motivarlo ogni giorno, conoscendone i pregi e le potenzialità per poterlo impiegare al meglio. Richiamando il nome del vostro corso, dovrete essere in grado di OSARE e di prendere tutte quelle decisioni che saranno necessarie per conseguire i compiti che vi verranno assegnati. Per farlo sarà necessario impegno, dedizione, formazione continua e applicazione negli studi.”
Al termine della cerimonia, il Generale Farina ha consegnato un oggetto ricordo all’Allievo Maresciallo Capo Scelto di Reggimento Carlo Alberto Malaguti. Un gesto simbolico dal profondo significato ideale, che rappresenta la trasmissione dei valori e dei principi che dovranno guidare i futuri comandanti di plotone nell’assolvimento del delicato incarico che andranno a ricoprire al termine del periodo formativo.
La cerimonia, svolta nel pieno rispetto delle disposizioni emanate in materia di contrasto e contenimento dell’epidemia da COVID-19, è stata trasmessa in diretta streaming sul sito internet dell’Esercito, per consentire a parenti e amici, non presenti fisicamente, di condividere un momento particolarmente significativo nella vita di ogni Soldato.
Fonte: Scuola Sottufficiali dell’Esercito.