NARNI (TR) – “Seduzione e città globale, rifare la società dopo il Covid-19” sarà il tema della prossima edizione del Festival della Sociologia che gli organizzatori hanno confermato a Narni il 15 e 16 ottobre. “La manifestazione – sottolineano dall’organizzazione – sarà sensibile alla crisi e all’emergenza traumatica che stiamo vivendo e l’intenzione è contribuire alla ricostruzione di una solidarietà e un legame sociali messi fortemente in crisi dalla pandemia”.
Tra gli ospiti più attesi ci sarà il filosofo e sociologo francese Gilles Lipovetsky, professore all’Università di Grenoble e autore del recente ‘Piacere e colpire. La società della seduzione’. Lipovetsky terrà una lezione dal titolo ‘La société de la séduction’. Altra lectio magistralis sarà tenuta dal sociologo italiano Paolo Jedlowski con ‘Ripensare il possibile’.
Anche quest’anno il Festival si propone come spazio di confronto tra i maggiori scienziati sociali italiani e internazionali, e tra molti ospiti di rilievo impegnati in incontri e panel, oltre ad Alessandro Cavalli, Mario Morcellini, Maria Carmela Agodi, Imed Melliti, Carlo Bordoni, Annamaria Rufino, Monique Hirschhon, uno spazio rilevante verrà riservato a giovani sociologhe e sociologi dell’attuale panorama europeo.
“La Seduzione – spiega Maria Caterina Federici, coordinatrice del Festival – è un processo sociale spesso legato all’ontologia femminile che per la Sociologia si lega all’immaginario del disordine, del caos, del sovvertimento valoriale in una comunità. Tutti i sistemi hanno elaborato strategie nei confronti della forza primordiale della seduzione che rappresenta la rivolta, il mutamento fuori controllo, la provocazione nella politica, nella moda, nei rapporti uomo/donna, nella pubblicità, nella retorica, nell’architettura, ecc… La città globale nell’epoca dell’incertezza racchiude tutte le contraddizioni e le antinomia del controllo e del disordine rappresentate dalla seduzione.”
In questo clima di incertezza, la scelta di confermare l’edizione 2020 rappresenta una grande sfida, non solo organizzativa. “I Festival intestati a una disciplina scientifica – sottolinea Mario Morcellini, membro del Comitato scientifico – abitualmente si interrogano su quanto essa risulti socialmente utile al paese e alla decisione e pianificazione politica. Ma al tempo di una pandemia l’interrogativo dovrà essere meno autoreferenziale: come sarà possibile una società dopo il Covid-19? La prova a cui ci ha sottoposto il virus è stata superata positivamente, ma può avere effetti dissociativi e di nuovo individualismo in una fase che sarà certamente di lunga crisi economica. I Sociologi meglio di tutti debbono dire che solo una società degna di questo nome può aiutarci a costruire il futuro.”
“Siamo convinti – commenta Lorenzo Lucarelli, assessore alla cultura del Comune di Narni – che la ripartenza socio-economica passi anche attraverso eventi di alto valore culturale come il Festival della Sociologia, durante il quale Narni si trasforma per alcuni giorni in punto di riferimento nazionale e internazionale dell’intera comunità interessata alle scienze sociali. Eventi come questo garantiscono non solo visibilità e crescita culturale ma anche potenziali ricadute economiche di rilancio del turismo nel territorio”.
Vasta la serie di iniziative: Ci sarà un’intera sezione collegata a LibrInFestival, nonché laboratori ed esposizioni ideate ed organizzate dalla comunità locale di Narni, dall’associazionismo dell’Umbria e non solo, dagli istituti scolastici del territorio e dall’Associazione Italiana di Sociologia (Ais) e anche un’imperdibile intervista video con il filosofo e sociologo francese Edgar Morin a cura di Riccardo Mazzeo. Artisti locali e artisti provenienti dalle Accademie di belle arti di Roma e Perugia daranno vita, grazie al coordinamento dell’associazione MinervAArte, a una serie di istallazioni artistiche tra cui una mostra fotografica dedicata al periodo di lockdown.
Durante la due giorni si svolgerà anche la fase finale della V edizione del Premio “Vilfredo Pareto per la sociologia” promosso dal Centro di ricerca sulla sicurezza umana (Crisu). Una sorta di sfida di public speaking in cui i finalisti avranno a disposizione 15 minuti per esporre in varie lingue un saggio teorico o empirico sul tema del festival. Per partecipare alle selezioni c’è tempo fino al 30 luglio e i dettagli per l’ammissione sono consultabili al seguente link.