Homepage LE NOVE ARTI 16 gennaio 1919, ratificato l’Emendamento sul Proibizionismo negli Stati Uniti

    16 gennaio 1919, ratificato l’Emendamento sul Proibizionismo negli Stati Uniti

    10:49 am
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    All’inizio del XX secolo le Società di Temperanza che distribuivano alcolici con moderazione erano prevalenti negli Stati Uniti. Già un secolo prima, esse avevano iniziato a mettere in guardia sugli effetti dell’alcol. Nel 1826 fu fondata la American Temperance Society per convincere le persone a limitarsi nel bere. Non molto tempo dopo, la Women’s Christian Temperance Union si impegnò non solo a vietare alcol e droghe, ma a migliorare la morale pubblica. La lega anti-Saloon fu formata nel 1893 e alla fine divenne una potente forza politica.

    Le donne erano impegnate in prima fila nel movimento di temperanza, perché l’alcool era considerato il distruttore di famiglie e matrimoni. Gli uomini spendevano molto denaro per l’alcol, lasciando sovente le donne senza soldi responsabili anche della gestione dei figli.

    Le società di temperanza e i progressisti videro la necessità di un maggiore controllo e coinvolgimento governativo nella vita dei cittadini. Ebbero successo nel far passare diverse leggi a livello locale. Tra il 1905 e il 1917, la gran parte degli stati americani imposero leggi che proibivano la produzione e la vendita di bevande inebrianti.

    Le società di temperanza continuarono la battaglia per cambiare la società americana ed elevare la moralità attraverso la legislazione nazionale. Nel 1917, la Camera dei Rappresentanti voleva fare del proibizionismo il 18° emendamento alla Costituzione. Il Congresso inviò l’emendamento agli Stati per la ratifica, dove era necessaria l’approvazione dei tre quarti. Esso prevedeva un termine di sette anni affinché gli Stati lo approvassero. In soli 13 mesi, un numero sufficiente di stati risposero affermativamente vietando così la produzione, vendita e trasporto di alcolici. Fu così che il 16 gennaio 1919 venne ratificato da 47 stati; venne definita bevanda alcolica ogni liquido contenente 0,50% di alcol, eccetto gli alcolici a scopo medicinale.

    Inizialmente furono visti segnali positivi: diminuì il consumo di alcolici, diminuirono gli arresti per stato di ebbrezza e aumentò il prezzo dell’alcol illegale. Il consumo si ridusse del 30% e l’Associazione degli Stati Uniti dei produttori di birra ammise che il consumo di superalcolici era al di sotto del 50% durante il Proibizionismo. La produzione e la distribuzione illegale di liquori, o contrabbando, divenne dilagante. Infatti, solo nel 1925 nella sola città di New York erano presenti da 30.000 a 100.000 circoli di speakeasy, dove si vendevano illegalmente le bevande alcoliche.

    Le persone trovarono modi intelligenti per sfuggire agli agenti del proibizionismo: portavano fiaschette, canne scavate, libri falsi e simili. Né le autorità federali né quelle locali impegnarono le risorse necessarie per far rispettare la legge Volstead.

    Fonti bibliografiche:

    archives.gov;

    C. F. Stoddard (1930), How Prohibition came to the U. S. A., Boston;

    treccani.it;

    Nella foto tratta da NARA archives.gov: il 18° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.