ROMA – Sarà presentato mercoledì 4 dicembre a Palazzo Patrizi Clementi, sede della Soprintendenza, un nuovo splendido busto-ritratto in marmo, a grandezza superiore al vero, di Settimio Severo, restaurato grazie alla collaborazione con l’Istituto Autonomo Speciale Villa Adriana e Villa d’Este, che arricchisce notevolmente la serie di immagini del famoso imperatore (193-211 d.C.) originario di Leptis Magna in Tripolitania. L’opera è stata recuperata dalla Guardia di Finanza nel 2018 e, secondo le notizie acquisite, è tornata alla luce durante scavi clandestini nel 2016-17 in loc. Inviolata, nel settore dell’antico Ager Tiburtinus attualmente compreso nel Comune di Guidonia Montecelio (Rm). Il ritratto presenta il fondatore della dinastia severiana in veste militare, con lorica e paludamentum, e riflette il c.d. quarto tipo dell’iconografia di Severo, databile al 204-211 d.C.
Il luogo di provenienza potrebbe coincidere con la nota “Villa della Triade Capitolina” (all’interno del Parco naturale-archeologico dell’Inviolata), balzata agli onori della cronaca per il rinvenimento nel 1992 – anche allora nel corso di devastanti scavi abusivi – del gruppo scultoreo della Triade Capitolina (tardo periodo antonino-età severiana), oggi esposto nel Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” a Montecelio. La villa, che già il culto statuale della Triade olimpica riporta a un personaggio altolocato, potrebbe essere appartenuta, sulla base di una monumentale iscrizione funeraria, alla famiglia senatoria dei Servilii Silani, proprietari di altre villae nei dintorni di Roma, e potrebbe essere confluita nel demanio imperiale con le confische seguite all’uccisione, sotto Commodo, di alcuni senatori, tra cui un Silano. È stato anche ipotizzato che dalla stessa villa dell’Inviolata provenga la bellissima statua, conservata nell’Antiquarium di Villa Adriana, raffigurante l’imperatrice Vibia Sabina o una domina della corte adrianea.
Il busto di Settimo Severo poteva far parte di una galleria di ritratti di “Cesari”, come documentato in altre residenze di otium, con cui il proprietario esprimeva la sua adesione all’ideologia imperiale. La presentazione dell’opera prevede, dopo l’introduzione del Soprintendente Arch. Margherita Eichberg, l’intervento del Cap. Filippo Esposito Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Roma; a seguire, le relazioni diZaccaria Mari – Il nuovo busto di Settimio Severo: ipotesi sul contesto di rinvenimento;Massimiliano Papini – Il nuovo busto di Settimio Severo: inquadramento tipologico e stilistico; Giuseppina Ghini, Silvia Aglietti – Settimio Severo: il potere dell’esercito.Conclude Alfonsina Russo, Direttore del Parco Archeologico del Colosseo. L’ingresso è libero e consentito fino ad esaurimento posti (max 80 persone).