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    Aspazija

    6:44 pm
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    Aspazija era lo pseudonimo della poetessa lettone Elza Rozen berg Pliekšane Jelgava (1868 -Dubulti 1943). Figlia di un ricco agricoltore, studiò e lesse molto; esordì diciannovenne e non tardò, con l’arditezza del suo pensiero, a inimicarsi la famiglia e la borghesia di Riga. Nel 1897 sposò il grande poeta Rainis e ne diventò la compagna comprensiva e fedele, anche durante il lungo esilio in Svizzera per motivi  politici (entrambi erano di idee socialiste), dal quale entrambi rimpatriarono nel 1920. Autrice di numerose raccolte di versi, molto curati e ricchi di contenuto emotivo, da Sarkanas pukes (I fiori rossi, 1897) a Meness darzs (Giardino lunare, 1943), e di una interessante autobiografia in due volumi (Mana dzive un darbi, La mia vita e le mie opere 1931), lei era apprezzata soprattutto per il teatro. La rese famosa in patria il dramma Vaidelote (1894), che ha come protagonista una sacerdotessa pagana e si svolge nella Lettonia del Trecento; pochi mesi dopo, suscitò scandalo un altro dramma perorante l’emancipazione della donna: Zau detas tiesibas (I diritti perduti). Considerati di carattere polemico, e in difesa dei diritti della donna, sono Neaizniegts merkis (La meta non raggiunta) e Zeltite (La fanciulla dai capelli d’oro), mentre Sidraba škidrauts (Il velo d’argento, 1905) è di atmosfera simbolista.