CIVITAVECCHIA – “Lo smontaggio della camera iperbarica deciso dall’Adsp e l’abbandono del progetto da parte dell’associazione Francesco Forno rappresenta una sconfitta per la città. E’ un servizio che non può essere perso visto l’utilità che può avere. A partire dalle emergenze del mondo della subacquea in continuo aumento in questo territorio, fino all’utilizzo per la medicina iperbarica. L’Autorità di Sistema Portuale e la Regione Lazio nonostante la loro “sintonia” politica e nonostante un atto del Consiglio Comunale approvato all’unanimità, non sono riuscite a dialogare su una questione così importante. La Regione a fine 2016 aveva dato disponibilità ad inserire la camera iperbarica nel sistema regionale, ma da allora i vertici di Molo Vespucci hanno completamente ignorato ogni richiesta di incontro dell’associazione Forno, che a marzo ha riconsegnato la camera iperbarica all’authority, in vista di un possibile interesse ad inserirla nel progetto del polo di primo soccorso per il quale una azienda romana ha presentato la richiesta di concessione. Poi, nei giorni scorsi, si è invece passati alla necessità di smontare e rimuovere la camera iperbarica. A questo punto, visto che l’ultimo problema in ordine di tempo pare essere relativo alla collocazione della struttura, prima di abbandonare questa battaglia, propongo di valutare la possibilità di utilizzare una delle palazzine in disuso delle ferrovie, tra la stazione e l’area Feltrinelli, nell’ambito dell’accordo di programma sottoscritto tra Comune di Civitavecchia e RFI. Quella posizione consentirebbe infatti una enorme facilità di utilizzo della camera anche per pazienti che potrebbero raggiungere Civitavecchia in treno. La prossima amministrazione comunale dovrà farsi carico di promuovere una intesa con Autorità Portuale, per la cessione definitiva ad un prezzo simbolico della camera, Regione per tutti gli aspetti di utilizzo della struttura e RFI per dare esecuzione all’accordo di programma che da troppo tempo giace in qualche cassetto. Anzi, si potrebbe partire proprio da questo ultimo aspetto, acquisendo subito il possesso delle particelle già ricomprese nell’accordo e su cui, in attesa di realizzare la viabilità locale di raccordo con l’accesso sud della città, si potrebbe realizzare una parte dell’anello ciclabile che consentirebbe di raggiungere facilmente ed in piena sicurezza Campo dell’Oro dal centro della città”.
Massimiliano Grasso – Capogruppo La Svolta