SPOLETO (PG) – La sessantacinquesima edizione del Festival dei Due Mondi è stata inaugurata venerdì 24 giugno alle ore 19:30, con il concerto della Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer in Piazza Duomo.
L’Orchestra di Budapest è raggiunta dal Coro dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia per la prima esecuzione europea dell’oratorio di Philip Glass The Passion of Ramakrishna, accostato alla Suite n. 4 in re maggiore per orchestra di Johann Sebastian Bach. La sezione Danza si apre con la celebre coreografia del Sacre du printemps di Pina Bausch, riletto dai ballerini della senegalese École des Sables fondata da Germaine Acogny, interprete con Malou Airaudo della seconda parte del dittico – lo spettacolo common ground[s] – dal 24 al 27 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti (ore 21:30, 20:30, 16:00, 20:30). E’ andato in scena al Teatro Romano sabato 25 e domenica 26 giugno (ore 21:30) Through the Grapevine di Alexander Vantournhout, coreografo belga che sfida il danzatore Axel Guérin a mantenere un costante contatto fisico in un eccentrico pas-de-deux. Nella Sala XVII settembre del Teatro Nuovo inizia Le Bal de Paris, spettacolo immersivo in realtà aumentata – in scena fino alla fine del Festival (giorni e orari su www.festivadispoleto.com) – dove gli spettatori sono invitati a partecipare al ballo ideato dalla coreografa spagnola Blanca Li, indossando visori ottici e sensori di movimento nel mondo reale e costumi di Chanel in quello virtuale. Arriva per la prima volta in Italia il Teatro Musicale dei registi francesi Jeanne Candel e Samuel Achache: da venerdì 24 a domenica 26 giugno a San Simone (ore 21:30, 19:00, 19:00) lo spettacolo Le Crocodile trompeur / Didon et Énée, vincitore del Premio Molière nel 2014 e tratto dall’opera di Henry Purcell, intreccia teatro shakespeariano e dramma musicale e coinvolge uno straordinario cast di attori che sono anche musicisti. Da venerdì 24 a domenica 26 giugno all’Auditorium della Stella (ore 19:45, ore 17:00, 17:00) debutta a Spoleto L’appuntamento ossia la storia di un cazzo ebreo, lo spettacolo con la regia di Fabio Cherstich tratto dal romanzo rivelazione del 2020 di Katharina Volckmer, nella nuova produzione del Teatro Franco Parenti. I musicisti della Budapest Festival Orchestra curano anche la rassegna di concerti da camera, a mezzogiorno e alle ore 17:00, al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, tra musica contemporanea e barocca.
Grande attesa per la residenza di Barbara Hannigan, straordinaria cantante e direttrice d’orchestra invitata a Spoleto con una “carta bianca” e presente in quattro diversi concerti: sul podio come solista e direttrice dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per La Voix Humaine di Poulenc (2 luglio, Piazza Duomo), in duo con il pianista Stephen Gosling per Jumalattaret con musiche di John Zorn (3 luglio, Teatro Romano), al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi per l’happening musicale di domenica 10 luglio insieme ad Alessandro Carbonare e Antonio Pappano, con il quale condivide anche il palcoscenico del concerto finale (10 luglio, Piazza Duomo).
Fino al 10 luglio 2022 il cartellone ospita le migliori esperienze performative a livello internazionale, valorizzando teatri, spazi all’aperto e luoghi non convenzionali, di cui Spoleto offre una concentrazione unica in Italia: più di 60 spettacoli in 17 giorni, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 36 paesi in 19 sedi. Tra gli appuntamenti in arrivo la proposta musicale include jazz, elettronica e contemporanea, dalla rassegna di musica americana dell’ensemble Sentieri selvaggi alla performance di Tovel, tra sculture di pianoforti preparati ed elaborazione elettronica. Da non perdere le voci di Angelique Kidjo, Mariza e Dianne Reeves, in Piazza Duomo con i loro speciali concerti per Spoleto. Attesa per la nuova coreografia di Anne Teresa De Keersmaeker, l’omaggio a Trisha Brown a cinque anni dalla scomparsa, e i lavori della nuova generazione di coreografe e coreografi come Ayelen Parolin, Luz Arcas e Yoann Bourgeois. La sezione Teatro porta a Spoleto il regista tedesco Thomas Ostermeier e presenta gli ultimi lavori di drammaturghi italiani quali Leonardo Lidi, Davide Enia e del duo Rezza Mastrella.
Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte, rassegne cinematografiche e mostre. L’artista Anselm Kiefer firma il manifesto ufficiale della 65ma edizione. Prosegue, con un impulso sempre più incisivo, il progetto avviato nel 2021 per rendere la macchina organizzativa del Festival aderente ai principi dello sviluppo sostenibile, perseguendo, con azioni concrete e mirate, alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030.