ROMA – Cento giorni di eventi per una sola domanda: Where are we now? La risposta è una mappa del presente, complessa e affascinante che la Fondazione Romaeuropa ha delineato in compagnia di oltre 300 artisti e 61.000 spettatori. L’arte formula domande, non fornisce risposte. Solo una domanda può oltrepassare il tratto di strada che ci siamo lasciati alle spalle. Solo interrogandosi è possibile mettere in discussione lo stato presente delle cose e apprendere qualcosa di nuovo su noi stessi e il mondo che ci circonda. Perché, fino a quando esisterà la bellezza e la consapevolezza dell’espressione artistica, non potrà esistere un punto di non ritorno. Non è un caso che una domanda come “Dove siamo adesso? A che punto siamo?” sia stata posta ad artisti, spettatori e operatori dal Romaeuropa Festival con l’invito a edificare insieme quel castello di carte fragile e prezioso, fatto d’immagini, passioni, riflessioni, suggestioni e idealità, che è stato immagine di questa edizione. Hanno partecipato in tanti alla sua costruzione: più di 300 artisti provenienti da 32 paesi che hanno condiviso 79 progetti spettacolari (174 repliche), oltre a mostre, installazioni, convegni e percorsi di formazione disseminati in 24 diversi luoghi della Capitale e 61.407 spettatori (+20% rispetto al 2016).
La 32esima edizione del Ref – conclusasi sabato 2 dicembre con un lungo, affollato appuntamento multidisciplinare proprio all’insegna del quesito “Where are we now?” – per Fabrizio Grifasi, Direttore Generale e Artistico della Fondazione, <<ha delineato una mappa del presente, affascinante, fragile e ambiziosa, un percorso entusiasmante tra memorie, nuovi linguaggi e nuove tecnologie, una fioritura di storie private e universali, una immersione, con la diretta partecipazione del pubblico, in attraversamenti culturali e confronti artistici fuori dal palco.>>
<<E’ stato possibile – aggiunge Monique Veaute, Presidente di Romaeuropa e curatrice dell’ottava edizione di Digitalife – stimolare una riflessione sulla fragilità delle rappresentazioni del reale, ingannevole quanto le illusioni virtuali che sono in grado di deformarlo.>> Questo soprattutto grazie a Digitalife, la sezione del Romaeuropa Festival dedicata al rapporto tra arte, nuove tecnologie e scienza, ospitata per la prima volta dal Palazzo delle Esposizioni dove sarà visitabile ancora fino al 7 gennaio. Appuntamento all’autunno 2018 per la 33esina edizione del Romaeuropa Festival.