A Parigi si diffusero varie proteste da parte dei sanculotti, così erano definiti quei rivoluzionari appartenenti alla piccola borghesia e al proletariato, a favore delle posizioni più radicalmente democratiche diffuse dai giacobini. Il loro abbigliamento li distingueva dall’alta borghesia, perché indossavano pantaloni lunghi e non le culottes. I sanculotti si opposero all’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità creando vari disordini sociali, fomentando la rivolta popolare, non sopportando più l’enorme dispendio di risorse economiche da parte della nobiltà. Tra il 20 ed il 25 giugno 1791 il re di Francia Luigi XVI, con famiglia al seguito, tentò inutilmente la fuga.
Il 10 agosto 1792 questi rivoluzionari fecero irruzione nel Palazzo delle Tuileries dove risiedeva la famiglia reale; l’Assemblea ordinò di perseguire il re per imprigionarlo con l’accusa di tradimento alla patria. Il 16 gennaio 1793 fu promulgato un decreto di regicidio in vigore nella nuova costituzione provvisoria creata sulla scia della Rivoluzione. Il 21 gennaio ci fu la pubblica esecuzione del re di Francia Luigi XVI: venne decapitato a Parigi nella Piazza della Rivoluzione.
Fonti bibliografiche:
Geoffroy de Limon J. (1793), Vita patimenti e morte di Luigi XVI re di Francia e di Navarra immolato il dì 21 gennaio 1793.
Vivien L. (1852), Storia generale della Rivoluzione francese, Vol. II, Firenze.
treccani.it
Nella stampa: Luigi XVI sale al patibolo di Charles Benazech e Luigi Schiavonetti